La fotografia più bella di questa annata del Frosinone è quella dei suoi tifosi che dopo il gol del 2-0 firmato da Insigne su rigore, cantano: “E se ne va, la capolista se ne va”. E la capolista va in Serie A, per la terza volta nella sua storia e a cinque anni dall’ultima promozione arrivata nel 2018, tramite i playoff. La Reggina viene battuta forse quando meno se lo aspettava, nel momento in cui sembrava aver preso il controllo della partita, con il suo gioco lento ma allo stesso tempo aggressivo e qualche perdita di tempo. Una prima parte di gara in cui il Frosinone non aveva mai calciato in porta se non con un tiro di Borrelli – schierato titolare al posto di Moro – strozzato e terminato fuori di poco. Ed era stata proprio la formazione di Inzaghi a rendersi pericolosa con un tiro-cross di Canotto dalla sinistra deviato da Turati che ha salvato il risultato. Poi dopo la mezzora solo giallazzurri. La rete del vantaggio arriva subito al 31’ proprio con Borrelli che svetta più in alto di tutti e di testa mette dentro un cross di Cotali dalla sinistra. Colombi resta fermo a guardare e lo Stirpe esplode di gioia.  Poi Cotali, qualche minuto dopo, avrebbe l’occasione per raddoppiare con un tiro al volo di sinistro dal limite sugli sviluppi di calcio d’angolo, respinto da Colombi. Prima dell’intervallo arriva l’episodio che cambia la partita. Caso viene atterrato in area, il signor Prontera non fischia ma viene richiamato dal Var e dopo la revisione assegna il calcio di rigore ed espelle l’autore del fallo Cionek. Dagli undici metri va Insigne che segna e fa esplodere ancora lo Stirpe, con tutta la panchina giallazzurra che corre ad abbracciarlo. Siamo al 42’ e la Serie A è sempre più vicina. Inzaghi viene espulso per proteste, non succede altro fino all’intervallo e il primo a rientrare e di corsa, è mister Fabio Grosso.

Ad inizio ripresa la Reggina effettua dei cambi passando ad un assetto più offensivo, mentre Grosso inserisce Frabotta per Cotali ammonito. Cinque minuti ed Hernani riporta sotto gli amaranto, con un piatto destro in area su cui Turati non può nulla. Al 12’ però Lucioni recupera palla e cambia gioco sulla sinistra dove c’è Caso tutto solo che raccoglie entra in area e conclude di sinistro sotto le gambe di Colombi per il 3-1.

A metà ripresa Grosso toglie Caso e Insigne, inserendo rispettivamente Garritano e Baez e i due esterni escono in un’autentica ovazione dei tifosi. Soprattutto Caso, migliore in campo della sfida e uno degli uomini chiave della promozione ciociara. Poi le due standing ovation più belle. La prima al presidente Maurizio Stirpe che in settimana ha perso il fratello Curzio, scomparso improvvisamente e omaggiato prima dell’inizio con due mazzi di fiori dai due capitani e poi quella a mister Grosso che ringrazia la curva, ma non si scompone molto e resta presente in piedi a bordo campo a seguire la partita.

Finisce con lo stadio che festeggia sotto una pioggia abbattente. Il Frosinone a 3 giornate dal termine ha 71 punti, gli stessi totalizzati nel 2015, anno della prima promozione e uno in meno dei 72 con cui si qualificò ai playoff nel 2018. Sempre a 3 giornate dal termine quella dei canarini è la miglior difesa del torneo con 20 gol subiti, uno in meno dei 21 subiti sempre cinque anni fa. Tre fischi, tre punti e terza promozione in Serie A. Frosinone è carica di gioia.