Rivoluzione nella gestione dei rifiuti solidi urbani a Roma. Dall’inizio del 2024 l’Azienda Municipale Ambiente – meglio conosciuta come AMA, società che provvede alla raccolta della spazzatura nella città eterna -, farà partire la più importante sperimentazione dagli albori della sua attività, vale a dire la rimozione dei cassonetti, con l’avvento delle isole ecologiche. Il progetto è molto ambizioso: migliore e più accurata pulizia delle strade della città, incremento della raccolta differenziata e maggiore decoro urbano. Il progetto partirà in una zona popolare e popolosa allo stesso tempo, in cui la movida la fa da padrona: vale a dire, il Pigneto. Si potranno portare i rifiuti più volte nel corso della giornata – negli orari prestabiliti –, i quali verranno svuotati ad intervalli regolari per non diminuire la salubrità di tali posizioni. Il tutto questo con la finalità di rimuovere presto, da ogni angolo della città, tutti i cassonetti. Anche perché, obiettivamente, l’aumento esponenziale dei flussi turistici – dovuti alla fine delle restrizioni post lockdown – ed incrementati, finanche, dagli imponenti cantieri stradali per i lavori dovuti al prossimo Giubileo -, hanno soverchiato il vaso di pandora di una atavica problematica in seno alla Capitale. Soprattutto, nel centro storico. Laddove esiste un’altra questione non di poco conto: i ristoranti, i bar ed i B&B che riversano, a qualunque ora del giorno e della notte, liquami e rimasugli organici che fanno la felicità dei gabbiani. Ma non certo dei cittadini residenti. Educare tale comparto al rispetto delle regole ma, soprattutto, in via maggioritaria, al rinnovato concetto di raccolta differenziata presso tali isole ecologiche non sarà facile. Soprattutto nel primo periodo. Ma è l’unico modo per uscirne, in quanto, nonostante AMA raccolga oltre 5 tonnellate al giorno di rifiuti, possiede solo due impianti per lo smaltimento della raccolta differenziata: Maccarese e Pomezia. Entrambi fuori città. Va da sé che se non vogliamo rendere Roma, oltre un museo a cielo aperto anche una discarica dal volto scoperto, dobbiamo intervenire prontamente e senza più indugi.

di Roberto Incanti