Nel posticipo del lunedì sera, la Lazio batte l’Hellas Verona per due a uno. Per la prima volta dall’inizio del campionato, la compagine biancoceleste non subisce, per prima, la rete iniziale. Infatti, dopo soli quattro minuti, si porta in vantaggio grazie ad un bel goal di Dia, avvenuto dopo un potente tiro sul primo palo dall’interno dell’area di rigore avversaria. Dopo soli due minuti, il Verona pareggia con Tengstedt. Solita amnesia della retroguardia laziale. Ma già al ventesimo minuto, la squadra di casa si riporta in vantaggio con una rete dell’altra punta, vale a dire Castellanos. Da quel momento, fino alla fine della partita, il Verona sparisce dal campo e la Lazio potrebbe addirittura incrementare il bottino finale. Solo il portiere avversario, con dei poderosi interventi, evita agli scaligeri di subire un passivo più pesante. Finisce così due a uno per la squadra allenata da Marco Baroni. Proprio quest’ultimo, in settimana, aveva usato la metafora del terminare le partite con le tasche vuote, per far recepire ai propri giocatori cosa volesse da loro. Intensità, atteggiamento e, soprattutto, controllo del gioco e delle sue fasi. Questa volta, la Lazio ci è riuscita appieno. Merito, soprattutto, della presenza in campo dei due attaccanti Castellanos e Dia. Proprio quest’ultimo è stato votato, al termine della partita, come miglior giocatore del match. Il modulo che prevede in campo la presenza dei due centravanti, sembra dare più fiducia alla squadra. Soprattutto, sembra conferirle una maggiore profondità tra le linee di gioco. L’intesa tra i due, essendo entrambi giocatori offensivi dotati di dinamismo e movimento – finanche senza palla -, rende la squadra più concreta e meno evanescente sotto porta. Infatti, per la seconda partita di fila, vanno entrambi a segno. Da registrare ulteriormente, da parte della Lazio, la sensazione che finalmente i giocatori stiano recependo le direttive richieste da Mister Baroni. Traducendole, in campo, in azioni da gioco. Da registrare, ancora, la fase difensiva, ma ci sarà tempo per tutto. L’inizio di campionato non è stato negativo: sette punti in quattro gare; sesta posizione in classifica e soli tre punti di distacco dall’Udinese capolista. Proprio l’unica squadra finora capace di sconfiggere l’undici laziale. Numeri incoraggianti che lasciano presagire buoni propositi per il futuro. Anche i singoli, questa volta, sembra che abbiano suonato una melodia niente affatto stonata. Su tutti, da registrare finalmente la buona prova di Guendouzi. A fine partita, anche l’allenatore della squadra avversaria, Paolo Zanetti, tesse le lodi ed i meriti della compagine biancoceleste. Questa volta, più che meritati.
Roberto Incanti