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Sgominata banda di spacciatori dai militari delle fiamme gialle di Roma. Il sodalizio, che si muoveva nella capitale tra Vitinia e Acilia, era composto da almeno 7 soggetti, oggi gravemente indiziati dopo il sequestro di oltre 2 kg di varie sostanze stupefacenti e oltre 6mila euro in contanti.

Un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della Procura capitolina è stata eseguita dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma nei confronti di 7 soggetti (2 in carcere, 2 agli arresti domiciliari e 3 sottoposti a obbligo di dimora nel territorio di Roma) indagati per l’ipotesi di reato di spaccio di sostanze stupefacenti.

Le indagini, svolte congiuntamente dalla Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza presso il locale Tribunale e dalla Compagnia Pronto Impiego di Lido di Ostia, hanno consentito di individuare un sodalizio operante tra Vitinia e Acilia capeggiato da due fratelli di nazionalità albanese, il più grande dei quali aveva ricevuto da connazionali esponenti della criminalità locale l’investitura di “referente” della zona e l’avallo per la gestione dell’illecita attività.

La base operativa dell’organizzazione era una sala giochi di Vitinia, mentre lo spaccio avveniva in via Castel D’Aiano, dove abita uno dei fratelli, il quale dopo aver ricevuto le prenotazioni, curava direttamente la consegna delle dosi ai clienti all’esterno dell’edificio in modalità “stop and go”, senza cioè che l’acquirente dovesse scendere dall’auto o dallo scooter, in modo tale da ridurre i tempi e non destare sospetti. Per prendere appuntamento per l’acquisto della dose il gruppo era solito fare telefonicamente riferimento alla necessità di effettuare “punture”.

Nel corso dell’attività investigativa, sono stati sequestrati circa 2,3 chilogrammi di droga (tra cocaina, marijuana e hashish) e oltre 6.000 mila euro in contanti, quale presumile provento dell’attività illecita, nonché arrestati in flagranza di reato 5 “corrieri” rifornitori del gruppo.

Il provvedimento è stato emesso sulla base delle acquisizioni probatorie e, in attesa di giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati.

L’operazione testimonia l’efficacia dell’azione posta in essere dalla Procura della Repubblica e dalla Guardia di Finanza di Roma a contrasto dei traffici illeciti.