Assenteisti al lavoro, scattano le indagini su 30 dipendenti dell’Ente regionale Parco Naturale dei Monti Lucreteli, finito sotto la lente d’ingrandimento della Guardia di Finanza. Tra questi 9 indaganti, in una posizione più grave, secondo quanto ricostruito dalle fiamme gialle, durante l’orario di servizio se ne andavano a fare shopping, dal parrucchiere o addirittura se ne tornavano a casa per tornare a firmare il cartellino all’orario di uscita: “allontanamenti illegittimi che hanno causato una grave sottrazione di attività lavorativa all’Ente pubblico” secondo il Gip del Tribunale di Tivoli che ha emesso, su richiesta della Procura di Tivoli, misure cautelari del divieto di dimora nei confronti di 9 dipendenti della pubblica amministrazione.  Il Giudice delle indagini preliminari guarda propio al danno al servizio causato dagli assenteisti indagati “perché non solo rappresenta una frode del soggetto pubblico ma incide anche (e, forse, soprattutto) sulla quantità e qualità dei servizi offerti in quanto quei servizi sono stati inficiati dall’assenza, di fatti, dei soggetti che avrebbero dovuto materialmente erogarli o che avrebbero dovuto garantirne la regolare e puntuale erogazione. Gli indagati hanno violato, pertanto, il rapporto fiduciario con la pubblica amministrazione e questi, anziché rispettare gli impegni lavorativi assunti, con meccanismi ben collaudati, hanno attestato la loro presenza fittizia sul posto di lavoro nel mentre si trovavano in tutt’altro luogo”.

Gli indagati, sono quindi gravati dal divieto di dimora nel comune di Palombara Sabina, sede dell’Ente Parco.  Le indagini, coordinate costantemente dalla Procura di Tivoli e condotte dal Gruppo della Guardia di Finanza di Guidonia Montecelio, hanno consentito di accertare un diffuso fenomeno dell’assenteismograzie alle riprese video, pedinamento e controllo.

Per gli altri 21 dipendenti indagati, pur in presenza di estremi di reato, i fatti non sono apparsi tanto gravi da richiedere una misura cautelare. Attraverso le telecamere posizionate nei pressi dell’apparecchiatura “marcatempo” e degli ingressi della struttura e plurimi pedinamenti, però è stato accertato un modus operandi ha permesso di ricostruire i “giretti” degli indagati durante l’orario di lavoro.