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La Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro conservativo per un valore di oltre 50 milioni di euro.
Le Fiamme gialle hanno effettuato una serie di controlli sul corretto impiego dei fondi pubblici, a vantaggio della crescita produttiva e occupazionale del Paese e, riscontrando irregolarità hanno agito sequestrando i fondi.
La complessa attività di indagine ha consentito di individuare un sodalizio che, attraverso una società localizzata nella provincia di Treviso, sarebbe riuscito ad ottenere indebitamente ingenti contribuzioni erogate dal Gestore Servizi Energetici Spa società interamente partecipata dallo Stato per il tramite del Ministero dell’Economia e delle Finanze per lavori di efficientamento energetico mai davvero eseguiti.
Secondo quanto ricostruito dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Frosinone, il Gestore Servizi Energetici sarebbe stato indotto in errore mediante la presentazione di documentazione ritenuta falsa per interventi mai realizzati, su tutto il territorio nazionale nel periodo 2014-2017.
Sulla base della copiosa documentazione acquisita è stato accertato e quantificato l’ingentissimo danno erariale. È stato quindi, richiesto ed ottenuto un provvedimento di sequestro conservativo per un ammontare di euro 50.263.615,75, corrispondente al controvalore finanziario dei Titoli di Efficienza Energetica incamerati e mai restituiti al Gestore Servizi Energetici e al mancato risparmio energetico derivante dalla mancata realizzazione dei suddetti progetti.
Le attività di sequestro, eseguite nelle provincie di Frosinone, Padova, Treviso, Venezia, Livorno, Piacenza e Roma, hanno avuto ad oggetto complessivamente 40 immobili, quote di partecipazione di 14 società, beni mobili registrati e numerosi conti correnti.
Contestualmente, si è proceduto alla notifica dell’invito a dedurre nei confronti dei cinque amministratori protempore della società che avrebbe indebitamente ottenuto il ristoro economico da parte del GSE.