Tanti i temi trattati nell’incontro svoltosi ieri, lunedi 23 gennaio, presso il Salone d’Onore del Coni, a cui erano presenti i Commissari tecnici delle nazionali di calcio, basket, volley e pallanuoto. Roberto Mancini, Gianmarco Pozzecco, Ferdinando De Giorgi e Alessandro Campagna, hanno raccontato alcuni dei momenti chiave che in questi anni che li hanno portati a vincere con le loro selezioni. Nello specifico l’evento è stato aperto dai saluti di Gianni Petrucci, presidente della Fip che ha anche organizzato lo stesso. Petrucci, ex presidente del Coni dal 1999 al 2013, ha parlato del fatto che i tecnici italiani siano i migliori in circolazione e i più richiesti: “Si parla sempre di grandi risultati e mai si ricorda che abbiamo i migliori tecnici al mondo – ha osservato il presidente della Fip – “Se un atleta è bravo, certamente il tecnico è bravissimo. Oggi ripetiamo quanto fatto anni fa con Sacchi, Messina e Rudic mettendo a confronto le diverse competenze in un anno che precede i Giochi Olimpici”. 

Subito dopo c’è stato l’intervento dell’attuale presidente del Coni, Giovanni Malagò che ha definito l’evento “una bella iniziativa”, ringraziando anche lo stesso Petrucci per averlo organizzato e poi è entrato un pò più nello specifico sui risultati ottenuti dallo sport italiano nell’ultimo biennio e in particolar modo sulle olimpiadi, ove ha ricordato i successi degli atleti azzurri a Tokyo 2020, rimarcando però il fatto che negli sport di squadra, come quelli rappresentati dai c.t. non siano arrivate medaglie e definendo questo come un obiettivo primario per Parigi 2024.

Infine ci sono stati i saluti del Ministro dello Sport Andrea Abodi, il quale ha parlato della maglia azzurra come “dato centrale”, rimarcando che la supremazia dei valori e in particolar modo quello della maglia azzurra, debba precedere i risultati sportivi. Abodi ha poi parlato di 3 concetti chiave: lealtà, correttezza e produttività, dicendo che bisogna promuovere questi e quanto riportato poco prima, a livello scolastico.

Si è poi entrati nel vivo dell’evento e ogni allenatore presente è stato introdotto da una clip che ne ha ripercorso i momenti più belli alla guida della nazionale che allena. Il primo è stato Roberto Mancini, a cui sono stati fatti rivedere i momenti del successo di Wembley, poi c’è stata la pallavolo con i successi in campo europeo e mondiale della nazionale di Fefè De Giorgi, successivamente è stato il turno della pallanuoto che in Sandro Campagna vanta anche l’allenatore più longevo dei 4 presenti, visto che allena il Settebello dal 2008 e con cui nel 2011 è salito sul tetto del mondo. Infine è stato il turno di Gianmarco Pozzecco, il c.t. che guida una nazionale da meno tempo di tutti.

Ai 4 allenatori sono state poste 3 domande che hanno riguardato alcuni aspetti del loro lavoro. Si è partiti da come abbiano gestito il periodo post pandemia, poi gli è stato chiesto come abbiano affrontato e come affrontino il tema del ricambio generazionale. Infine è stato chiesto ai 3 c.t. come avvenga la selezione dei loro staff e quanto siano importanti nel loro lavoro.

Sul tema del post pandemia il primo a rispondere è stato Roberto Mancini, il quale ha parlato di un momento non semplice da gestire, soprattutto nella preparazione delle partite non sapendo su chi si potesse contare. Mancini ha anche parlato di come atleti di un certo livello siano preparati a gestire certe situazioni e infine ha lodato i suoi calciatori definendoli straordinari, perchè quel periodo non è stato semplice, viste le difficoltà.

Campagna invece, ha parlato di come per la pallanuoto sia stato un momento difficile, perchè rispetto ad altri sport di squadra come calcio, basket e volley, il “suo” sport ha avuto il protocollo che veniva adottato per qualsiasi cittadino, con i 21 giorni di isolamento in caso di positività al Covid. Campagna ha anche parlato di come lui e il suo staff abbiano cercato di aiutare gli atleti durante quel periodo, coinvolgendoli in attività e allenamenti anche da remoto. Una cosa simile a quella fatta da De Giorgi e dal suo staff per il volley. Gianmarco Pozzecco invece, ha parlato di come nel “suo” gruppo ci fosse il timore di essere contagiati dal Covid-19 e che comunque i suoi giocatori, sapevano che lui li avrebbe protetti, in generale, in qualsiasi momento.

Sul tema del ricambio generazionale sono stati molto importanti gli interventi di De Giorgi e Campagna, i quali hanno parlato dopo Roberto Mancini che ha detto che nel calcio questo è un aspetto più difficile da gestire e che se un giovane merita, deve ricevere la fiducia del suo club. Emblematico il passaggio in cui ha spiegato che in Under-21 ci siano alcuni giocatori fuoriquota e che nei loro club giochino poco. Subito dopo è stato il turno di Fefè De Giorgi che ha raccontato il passaggio del suo gruppo dall’Olimpiade di Tokyo con un altro allenatore, all’Europeo vinto un mese dopo. De Giorgi, ha avuto 20 giorni da quando è entrato in carica, per preparare quel torneo e prima del raduno ha intravisto in alcuni giovani del potenziale importante e cosi ha deciso di convocarli in Nazionale. Campagna ha affrontato il tema di aver gestito 3 ricambi generazionali in 14 anni, partendo dalla peggior risultato ottenuto nella storia della pallanuoto italiana in un mondiale, come l’undicesimo posto del 2009 e poi ha ampliato il concetto parlando del fatto che un giovane a 18 anni è pronto ed è formato anche come struttura fisica per affrontare la vita e quindi aspettare fino ai 23 anni per dargli piena fiducia, sia un errore. Un concetto rimarcato dal fatto che a lui, quando aveva 14 anni, venne detto dal proprio allenatore di pallanuoto che se avesse voluto vincere le olimpiadi, avrebbe dovuto fare determinate cose, per raggiungere determinati obiettivi che lo avrebbero portato a quel traguardo, raggiunto poi con l’oro di Barcellona 1992. Un concetto quello di Sandro Campagna che ha trovato completamente d’accordo anche Gianmarco Pozzecco.

Infine, il terzo e ultimo tema ha riguardato lo staff dei tecnici e quanto sia fondamentale il loro ruolo. Mancini ha detto che lui delega molto al suo staff e che spesso i suoi collaboratori ricevono anche feedback dai giocatori su alcuni aspetti. De Giorgi è stato sulla stessa lunghezza d’onda riguardo il fatto di delegare, aggiungendo che lui nei suoi collaboratori, cerca soprattutto competenza e lealtà.

Sandro Campagna ha parlato invece di quanto sia importante che lo staff sia coeso e quanto questo aspetto si rifletta anche sui giocatori. Campagna ha sintetizzato questo concetto, dicendo che questi aspetti danno un senso di forza al gruppo. Anche qui Gianmarco Pozzecco è stato completamente d’accordo con i suoi colleghi, aggiungendo di come lui stia lavorando molto su questo aspetto e sul “fare gruppo e creare una famiglia” con i suoi giocatori e i suoi collaboratori.

Subito dopo c’è stato spazio per le domande dei giornalisti accreditati per l’evento e poi i quattro c.t. si sono concessi per alcune battute alle televisioni presenti.