Viaggiava sull’autostrada A1 con a bordo la refurtiva della truffa messa a segno ai danni di un’anziana di Latina.
Il modus operandi della truffa è ricorrente: una chiamata all’anziana da parte di un finto nipote che la avverte di un imminente, ma finto, arresto di due familiari. Da qui la richiesta di consegnare 5.800 euro ad un uomo che da lì a poco si sarebbe presentato a casa per ritirare la somma. La donna convinta, ovviamente preoccupata per i suoi parenti ha consegnato al malvivente alcuni gioielli e una somma in contanti.
Quando il truffatore si è visto fermare dalla polizia stradale di Cassino si è fatto prendere dal panico, non riuscendo neanche a spiegare dove stesse andando. Immediatamente sono scattati i controlli dei “centauri” sulla Renault Captur e l’identità del guidatore. Subito, sono saltati all’occhio degli agenti 120 euro sul sedile lato passeggero, una perquisizione più approfondita ha rivelato nel portaoggetti prezioso e altri 500 euro, riconducibili dalle indagini della polizia alla refurtiva sottratta alla donna di Latina.
Grazie all’intervento della Polizia Stradale, la truffa per l’anziana si è conclusa a lieto fine, vedendosi restituire dagli agenti la refurtiva. Per l’uomo, invece, è stato condannato ai domiciliari.