Elly Schlein conquista la guida del Partito Democratico

Si apre una nuova era in casa Partito Democratico. Contro ogni previsione della vigilia, Elly Schlein diventa la nuova segretaria, vincendo la sfida delle primarie, in cui affrontava il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Un risultato a sorpresa, considerando che il voto degli iscritti aveva dato un esito completamente diverso da quello arrivato ieri. Durante la giornata il dato elevato sull’affluenza ai gazebo poteva indicare, come suggerito da molti osservatori, uno scenario favorevole alla Schlein, apprezzata soprattutto all’esterno del partito ed interprete dell’area più progressista.

A notte inoltrata, le sensazioni di un possibile rovesciamento dei sondaggi si sono via via consolidate, fino alla pubblicazione dei primi exit poll delle grandi città, dove nel testa a testa tra i due candidati, Elly Schlein si porta davanti al rivale. Poi arrivano i dati ufficiali comunicati direttamente dalla sede del Nazareno: 53, 8 % contro 46, 2 %. I numeri sono inequivocabili, ed è lo sconfitto Bonaccini a commentare dal suo comitato, allestito alle porte di Bologna: ““La prima cosa che chiedo è di mandare un applauso a Elly Schlein, l’ho sentita e le ho fatto i complimenti, in bocca al lupo per la grande responsabilità che assume da questa sera alla guida di un partito democratico che ha bisogno di reagire e di rigenerarsi”. Da domani – ha proseguito – tutti dobbiamo dare una mano per il rilancio del Pd, sentiamo la responsabilità di metterci a disposizione, dobbiamo dare una mano a Elly”.

Non c’è più alcun dubbio : Elena Ethel Schlein, questo il suo nome completo, è la vincitrice. Il suo è un percorso di vita e professionale di stampo internazionale: è nata in una famiglia italo-americana. Suo nonno materno, Agostino Viviani, era un partigiano, noto avvocato antifascista poi senatore del Partito Socialista; quello paterno, Harry Schlein, era emigrato negli Stati Uniti e proveniva da una famiglia ebraica di Leopoli. Elly Schlein è nata in Svizzera, figlia di madre italiana e padre americano, e vive stabilmente da anni a Bologna, culla della sua formazione accademica (è laureata in Giurisprudenza) e politica. Dopo aver partecipato nel 2008 alla campagna elettorale di Barack Obama in America, nel 2013 è diventata volto e voce di OccupyPD, un movimento composto da giovani attivisti, critico verso la linea politica sostenuta allora dalla classe dirigente del partito. Arrivata al Parlamento Europeo nel 2014, si è occupata principalmente di immigrazione. Un tema questo ripreso nel discorso davanti a giornalisti e sostenitori, tenuto immediatamente dopo le parole di Bonaccini. Sull’ultima tragedia avvenuta al largo delle coste calabresi, la Schlein sottolinea la responsabilità del governo e della sua politica sull’immigrazione. Ma non solo su questo punto, va all’attacco dell’esecutivo: “Saremo un problema per il governo Meloni. Daremo un contributo a organizzare le opposizioni a difesa dei poveri, contro un governo che li colpisce, saremo a difesa della scuola pubblica nel momento in cui il governo tace davanti a una aggressione squadrista. Faremo le barricate contro ogni taglio alla sanità”. Schlein ha poi tracciato le linee guida del programma del suo Pd: lavoro, transizione ecologica, salario minimo. E su quest’ultimo punto ha invitato le altre opposizioni a lavorare insieme: “Già da domani lavorerò con loro per portarlo avanti: è una misura indispensabile a cui non possiamo rinunciare”.