Forse non basterebbe un solo articolo per raccontare la poliedricità professionale di Maurizio Costanzo. Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico, autore di brani musicali e sceneggiatore.

Per fare un ritratto – se così può essere definito – del giornalista Costanzo, non si può non partire dai suoi esordi nel mondo della carta stampata e più precisamente con il quotidiano Paese Sera. Era il 1956 e lui era un fresco 18enne alle prime armi in questo mondo, ma sin da subito si capiva che fosse uno che aveva talento e che avrebbe potuto fare una grande carriera da lì in avanti. E cosi accadde infatti, perchè qualche anno dopo divenne una firma di Sorrisi e Canzoni e poi caporedattore del giornale Grazia.

La sua carriera, può quasi assomigliare ad una scalata ed ecco l’approdo in radio, dove dimostra in poco tempo tutte le sue qualità. Ideatore di format, conduttore e nel 1966 anche autore del brano musicale Se Telefonando, insieme a Ghigo De Chiara. Il brano verrà poi portato al successo da Mina e la musica verrà scritta da Ennio Morricone.

Gli anni ’70 sono quelli dell’approdo in tv e dell’arrivo dei talk show, un nuovo format televisivo di cui lui stesso, in Italia, è stato un pioniere. Nel 1976 inizia ad andare in onda sulle reti Rai Bontà loro e in simultanea assume anche la direzione di alcune riviste, come la Domenica del Corriere. Direzione lasciata – come la Rai – a seguito dello scandalo della Loggia P2, ove nelle liste ritrovate in casa di Licio Gelli compare anche il suo nome.

Si rialzerà all’inizio degli anni ’80 con la nascita del Maurizio Costanzo Show, il programma con cui è diventato più noto e attraverso cui, è stato conosciuto maggiormente dal grande pubblico e che lo ha reso celebre. Uno stile di conduzione diverso da tutti gli altri e lodato dalla critica, tanti ospiti appartenenti a vari ambiti, inseriti in un format unico e innovativo nel suo genere.

A Mediaset lascerà il segno, inventando anche il format di Buona Domenica che lo vedrà alla conduzione dello stesso programma fino al 2006. Questo è stato anche l’anno che ha fatto da spartiacque a livello professionale, perchè da lì in avanti – all’età di 68 anni – Maurizio Costanzo ha continuato a fare tv e a ideare programmi da lui condotti, ma era come se avesse perso quello smalto che lo aveva portato a fare la carriera che aveva fatto fino a quel momento. Con l’avanzare dell’età sono arrivati anche i primi problemi di salute che hanno inciso molto. Costanzo non ha smesso però, di lavorare, di inventare, di scrivere e neanche di condurre. Aveva ripreso il Costanzo Show dal 2017 – dieci anni dopo averlo lasciato – e lo aveva portato avanti fino allo scorso novembre – facendo una puntata a settimana per quattro/sei settimane, in uno o due periodi dell’anno che solitamente erano sempre in inverno e in primavera – e sempre su Mediaset aveva inventato il format de L’intervista. Una chiacchierata di un’ora con un personaggio famoso. Aveva ancora rubriche che parlavano di televisione su quotidiani nazionali come Libero e Il Tempo. Dunque, anche se la parte più bella della carriera era alle spalle, gli ultimi 16 anni possono solo aver confermato tutto quello che aveva dimostrato in passato. E ulteriori conferme gli sono arrivate dall’affetto che il pubblico aveva continuato a nutrire per lui. Affetto che lui non ha mai smesso di ricambiare fino alle ultime puntate del Maurizio Costanzo Show.