“Pizzicato” Roberto Gualtieri a giocare a tressette durante il Consiglio Capitolino, in breve la questione ha sollevato il polverone mediatico. A distanza di qualche giorno insorgono gli onorevoli in opposizione dell’Assise che hanno mal digerito il passatempo del Sindaco di Roma Capitale mentre si discute delle sorti della società Multiservizi, ovvero la partecipata di cui Ama Spa detiene le quote di maggioranza.

Non si è limitato a dire la sua l’onorevole Fabrizio Santori, anzi ha voluto portare in Aula un gesto di protesta esemplare.
“Una tombola ‘romana’ portata per protesta in Aula Giulio Cesare dopo che il sindaco Gualtieri è stato sorpreso a giocare a carte su telefonino. Il diritto allo svago deve valere per tutti ma la gravità del gesto del Sindaco annoiato, che non hai mai chiesto scusa ai romani, non può e non deve passare come una caccia alle streghe in un clima di terrore inaccettabile. Ed ecco che l’inadeguatezza di una maggioranza Pd ormai in frantumi dà il peggio di sé accusandomi di aver fatto accedere estranei in Aula. Peccato che le sedute dell’assemblea Capitolina siano pubbliche. Il Pd la smetta di puntare il dito su tutti tranne che su chi è stato il primo a sbagliare: se qualcuno deve essere allontanato dopo quanto accaduto in spregio di Roma, quello è Roberto Gualtieri” dice consigliere capogruppo della Lega in Campidoglio Fabrizio Santori, in merito al proprio intervento nel corso dell’Assemblea Capitolina di oggi.
“Sono indignato da comportamenti autoritari e da giochetti fuori luogo. Se in Aula qualcuno si è comportato male fotografando e filmando il sindaco che giocava a carte con il telefono, non spostino il problema impegnandosi in vergognose battute di caccia contro chi ha diritto ad assistere ai lavori in Aula”, conclude Santori.