Marco Pannone è tornato in Italia. Le sue condizioni sono stabili e dopo 5 mesi è stato possibile trasportarlo a Roma.
La storia di Marco è purtroppo legata ad un grave fatto di cronaca. Il 25enne ha lasciato la sua Fondi sei anni fa per volare e lavorare a Londra. I primi di dicembre arriva la drammatica notizia: in una serata di lavoro come tante altre è stato aggredito da un gruppo di clienti del pub dove lavorava. L’aggressione fuori dal locale è stata violenta. Da quel 6 dicembre per Marco inizia un lungo coma, poi una lenta ripresa accanto ai genitori che si sono subito precipitati e sono rimasti sempre accanto a lui nella capitale britannica.
Le condizioni di Marco sono migliorate, quel tanto da permettere di affrontare il viaggio aereo. Ora si prospetta un lungo periodo di terapie ma in Italia sarà affrontato con uno spirito decisamente migliore.
Oggi soddisfazione e commozione, i sentimenti espressi dalla mamma Enza, dal papà Giuseppe e dalla sorella Veronica, all’arrivo con Marco Pannone in un reparto specializzato del Policlinico Gemelli di Roma.
È durata oltre 5 mesi la permanenza di Marco Pannone, 25 anni di Fondi, dopo la vile aggressione subita a Londra la notte tra il 2 e il 3 dicembre scorso e ricoverato nel reparto di terapia intensiva del King’s College Hospital.
Il giovane fondano ha comunicato con gli occhi e i gesti la gioia nel sapere di essere tornato in Italia. Avendo dovuto lasciare Fondi per lavorare in un Pub di Londra.
La mamma Enza ha ringraziato tutti i fondani, cittadini e istituzioni, che con la loro solidarietà morale e sostegno economico sono stati vicini a Marco. “Ringrazio il Governo Italiano – ha aggiunto Enza – il Ministero degli Esteri, il consolato e l’ambasciata italiana. Soprattutto il senatore Claudio Fazzone che si è prodigato fin dall’inizio interessandosi per la soluzione del nostro dramma, fino a questo felice epilogo. Gli ultimi tempi – aggiunge la mamma Enza – stavamo cedendo alla disperazione di non farcela, ma ora che siamo in Italia, il mio cuore è colmo di gioia”.