La Fontana della Barcaccia in Piazza di Spagna a Roma, si è arricchita di una nuova opera, chiamata “Gli ultimi cinque pesci del mare” e realizzata dall’artista Giangaetano Patanè. La stessa è stata realizzata all’interno della fontana ed è un progetto promosso dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. L’opera in sè rappresenta una scultura di cinque pesci di terracotta dipinta, della grandezza di circa 85cm, adagiati sul fondo della fontana in modo assolutamente non invasivo, disposti nello spazio per simulare un nuoto libero nell’acqua. L’obiettivo del progetto invece, è quello di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sulle conseguenze dei cambiamenti climatici e sulla salvaguardia dell’ecosistema terrestre, sempre più fragile e da tutelare attraverso un approccio comune e condiviso. Il richiamo al senso di responsabilità collettiva arriva invece, attraverso un grido di allarme: i pesci, cinque come i continenti e gli oceani, rappresentano le vittime e sono il simbolo della limitatezza delle risorse della natura e di un ecosistema ferito, da curare e rispettare.
L’installazione artistica rimarrà all’interno della fontana per circa un mese.

Vogliamo che le fontane di Roma parlino al mondo il linguaggio della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente attraverso l’arte e la cultura. Per questa installazione abbiamo scelto la fontana di piazza di Spagna per la sua collocazione centrale nelle mete turistiche e per la piena visibilità che riesce a garantire grazie alla sua conformazione. La “barcaccia” è stata oggetto nel recente passato di atti vandalici che hanno comportato ingenti interventi restaurativi. Oggi quasi a ripagare quello scempio, l’opera del Bernini trasmette un messaggio universale di responsabilità sulla salute del pianeta” , ha spiegato l’assessore alla Cultura Miguel Gotor.  All’inaugurazione hanno partecipato il sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri e il Sovrintendente capitolino ai Beni Culturali Claudio Parisi Presicce.

Giangaetano Patanè invece, nasce a Roma nel 1968 e frequenta un corso di pittura presso il “College of art of Edim burgh”. Nel 1996 colloca un monumento in bronzo a S. Maria in Ara Coeli, nel 2000 e nel 2002 vince una borsa di studio che lo porta rispettivamente a Sydney e a Colonia. Dal 2008 apre lo studio presso il “Pastificio Cerere” Roma. Nel 2014 il Museo di Arte Contemporanea Roberto Ruggi d’Aragona – Rende acquisisce sei delle sue opere. Ad agosto 2018 la CCTV (Chinese National Network) ha prodotto un documentario sul suo lavoro “da Xi’an a Roma”. È presente in collezioni pubbliche e private. Dal 2022 collabora con Singulart Gallery.

La Fontana della Barcaccia invece, venne realizzata tra il 1626 e il 1629 (per volontà di papa Urbano VIII Barberini) da Pietro Bernini, architetto dell’Acqua Virgo e padre del più celebre Gian Lorenzo, con il quale non è da escludere vi sia stata una collaborazione. Il progetto complessivo prevedeva di ornare con fontane pubbliche le piazze più importanti della città attraversate dal ristrutturato Acquedotto Vergine.
Pietro Bernini progettò una fontana assolutamente nuova: si ispirò, infatti, a una barca, ideando un’opera più scultorea che architettonica. Il monumento è stato sottoposto nel tempo a vari interventi conservativi resi necessari anche dalla sua collocazione al centro di una delle piazze più frequentate della città. Gli ultimi restauri sono stati effettuati nel 2013-2014 e successivamente nel 2015, in seguito a degli atti vandalici commessi dai tifosi del Feyenoord.