Novità sulla discarica che dovrebbe sorgere in via Valcamonica ad Aprilia: Infatti nella giornata di ieri si è tenuta la conferenza dei servizi in Regione che ha dato il nullaosta all’impianto e stamani era stato diffuso un comunicato da parte della coalizione Aprilia Civica. Poco fa invece,  c’è stato un altro comunicato, stavolta diffuso dall’attuale amministrazione della città in cui viene spiegato che il parere negativo dato dalla stessa amministrazione all’ampliamento di tale impianto, non sia servito. Questo il testo del comunicato: “Mentre qualcuno gridava allo scandalo, strumentalizzando una questione che ci tocca da vicino, come cittadini prima ancora che da amministratori – affermano il sindaco di Aprilia Lanfranco Principi e l’assessore all’ambiente Vittorio Marchitti – noi eravamo al lavoro per chiedere chiarimenti e poter prendere di petto le questioni più spinose in materia di ambiente e rifiuti, sfruttando l’occasione di un appuntamento richiesto diversi giorni fa. Un lavoro incessante e continuo, proseguito con gli incontri già fissati per oggi che si sono susseguiti presso gli uffici dell’ente. Su questa richiesta di ampliamento legata a un iter partito nel 2021, il Comune ha mantenuto nei mesi parere negativo. Al netto dell’ipocrisia, l’opposizione sa bene che negli ultimi dieci anni l’impianto è stato costantemente ampliato– proseguono il primo cittadino e l’assessore Marchitti – nonostante qualsiasi parere contrario espresso dall’ente di piazza Roma. All’opposizione il centrodestra ha votato compatto contro ogni ipotesi di ampliamento, senza gettare la croce sulle spalle del sindaco, evitando inutili speculazioni. Questione di stile. Ora che siamo al governo, cambiando approccio, abbiamo subito rilevato alla Regione le criticità, come l’anomala assenza dell’area rifiuti in conferenza dei servizi, dove siamo rimasti soli a esprimere un parere negativo peraltro non vincolante. Anche la Provincia, per quanto di sua competenza, ha espresso un parere positivo con prescrizioni. Questo nonostante le nostre osservazioni siano più che motivate rispetto al carico ambientale che andrà a gravare in zona Sacida. Di fatto la conferenza ha approvato un progetto che comporta una variante allo strumento urbanistico dell’Ente, trasformando in sostanza un terreno agricolo in industriale, un iter che dovrebbe essere del tutto eccezionale, ma che purtroppo è diventato prassi, contraddicendo lo stesso piano regionale dei rifiuti. Abbiamo sempre ritenuto che il ciclo dei rifiuti non si possa chiudere, nel tempo, sul solo Comune di Aprilia – aggiunge il Sindaco – anche perché, giova qui ricordare, un impianto siffatto, con ulteriori 495000 tonnellate, andrebbe ben oltre le esigenze della provincia di Latina. Voglio quindi rassicurare l’opposizione che da parte nostra non c’è nessun silenzio dovuto all’imbarazzo. Anzi abbiamo atteso l’esito di due importanti incontri– quello in Regione ieri e con l’ufficio avvocatura questa mattina – perché l’amministrazione potesse trovare riscontro circa l’intenzione di presentare ricorso contro il provvedimento, anche alla luce della delibera votata all’unanimità nella scorsa consiliatura, seguendo le indicazioni fornite dagli uffici. A quanti in maniera strumentale, si domandano a cosa sia servita la filiera di governo, suggeriamo di lasciare da parte l’ipocrisia e ricordare cosa è accaduto negli ultimi dieci anni, quando la Regione guidata da Nicola Zingaretti ha concesso importanti ampliamenti all’impianto di via Valcamonica, solo per citare l’ultima in piena emergenza pandemica nel luglio 2020 e alla guida della città c’era sempre l’allora sindaco Antonio Terra, che dichiarava si trattasse di “vicende che noi non governiamo ma subiamo. L’opposizione proprio su questo delicato tema, ha perso l’opportunità di iniziare da subito a lavorare al nostro fianco per cercare di tutelare gli interessi della città e dei residenti di Sacida, che con l’impianto convivono da quando l’allora assessore all’urbanistica Antonio Terra il 20 novembre 2002 concesse parere positivo al rilascio delle autorizzazioni che permettevano all’impianto di via Valcamonica di ampliarsi e occuparsi di recupero e smaltimento dei rifiuti, riferendo in quella sede di esprimere parere favorevole “in quanto l’attività è già esistente e opera in un territorio già compromesso”. Se si fermassero a leggere gli atti prodotti negli ultimi 14 anni e riflettessero sulle azioni compiute o non compiute dalla passata amministrazione- conclude Lanfranco Principi – su chi ha di fatto permesso nel tempo all’impianto di ampliarsi, sarebbero in grado di offrire un contribuito costruttivo anche su questa questione”.