La commissione speciale Giubileo 2025 della Regione Lazio è tornata a riunirsi oggi, giovedì 20 luglio, con una seduta dedicata alla programmazione dei lavori. Si tratta della seconda seduta assoluta della stessa commissione che nella prima riunione aveva eletto il proprio ufficio di presidenza. Ed è stato proprio il presidente il consigliere regionale di Forza Italia Giorgio Simeoni ad illustrare le linee di lavoro: “Dobbiamo lavorare per ampliare il raggio del Giubileo, che ovviamente riguarda soprattutto Roma, ma deve interessare tutto il Lazio. Per questo, compatibilmente con le risorse a disposizione, potremmo proporre di istituire un fondo speciale, per andare oltre le opere già programmate. La nostra commissione è di per sé speciale anche per l’attualità che riveste – ha proseguito il consigliere Simeoni – il Giubileo può essere un’opportunità unica: in una situazione di sostanziale stagnazione, arrivano finanziamenti straordinari che sono sì funzionali al Giubileo, ma diventano un’occasione per interventi con ricadute importanti sul territorio”. Simeoni ha poi fatto una fotografia della situazione e dei compiti che attendono i commissari: “C’è un piano degli interventi già approvato al tavolo istituzionale, c’è un programma dettagliato, predisposto dal commissario straordinario, il sindaco di Roma, già operativo. Il nostro compito è favorire il processo partecipativo di associazioni e cittadini e nello stesso tempo promuovere momenti di confronto fra i diversi enti, monitorare il rispetto di procedure e vincoli. La Regione Lazio è tra le amministrazioni proponenti e in alcuni casi è soggetto attuatore degli interventi. La commissione Giubileo può diventare una cabina di coordinamento, di monitoraggio e verifica degli interventi – ha concluso – Cercheremo di convocare la commissione già prima della pausa estiva, per iniziare un ciclo di audizioni, a partire dagli assessori regionali che hanno competenze sulla materia”. ha concluso Giorgio Simeoni.

Successivamente hanno preso la parola gli altri membri della commissione a partire da Maria Chiara Iannarelli (FdI) che si è detta “felice e orgogliosa di fare parte di questa squadra che lavorerà per il Giubileo 2025. Un evento che racchiude tutta la nostra identità culturale, storica, religiosa, un matrimonio fra Roma e la sua missione eterna e universale, ma anche un’occasione importantissima per il territorio”. Opinione condivisa anche da Valerio Novelli (M5s), che ha aggiunto “un taglio che noi potremmo dare al nostro lavoro è quello di ampliare la portata dell’evento a tutta la Regione, penso ad esempio alla valorizzazione dei cammini dei pellegrini”. Nazzareno Neri (Udc) si è detto “emozionato di far parte di questa commissione, confermo di essere fin da subito a disposizione per contribuire al lavoro che abbiamo di fronte”. Secondo Massimiliano Valeriani (Pd) “le parole del presidente sono uno stimolo per lavorare bene, la commissione deve avere l’ambizione di essere utile, vista la struttura complessa del Giubileo, con la presenza del Governo, del sindaco di Roma, del Vaticano. Dobbiamo intanto capire qual è lo stato dell’arte di tutte le opere previste. Ci sono le condizioni per utilizzare questo evento mondiale per trasferire ricchezza e occasione di sviluppo economico su tutto il territorio regionale. Bene quindi l’idea del fondo dedicato. Fra le audizioni previste, secondo me, va inserito anche il sindaco di Roma”. Per Vittorio Sambucci (FdI) “i piccoli comuni hanno un forte interesse a partecipare”.
Alessandra Zeppieri (Polo progressista), ha parlato di “evento molto importante, poter accogliere tante persone mette il territorio al centro. L’iter partecipativo che abbiamo di fronte tenga conto del risvolto ecumenico del Giubileo”. Infine Daniele Sabatini (FdI): “Grazie a Simeoni per essersi messo a disposizione – ha dichiarato – l’entusiasmo emerso oggi deriva anche dall’avere un presidente di grande esperienza e capacità politica. La commissione dovrà muoversi lungo tre direttrici: ascolto, coordinamento e stimolo, territorio. Giubileo è Roma, ma non solo. C’è molta storia nel Lazio, ci sono molte opportunità di crescita e sviluppo. Viterbo, ad esempio, è città papale, qui si è svolto il primo conclave della storia, nel Palazzo dei Papi. Mi farebbe piacere che una riunione di questa commissione si possa tenere proprio lì. Un segnale fortemente simbolico e a carattere territoriale”.