Continua l’indagine della Procura di Latina sul sistema illecito di stralci delle cartelle di riscossione di Acqualatina e spunta, in questi giorni, un nuovo esposto della società che chiede ai magistrati di verificare l’esistenza di aspetti di rilevanza penale. Non solo funzionari, questa volta è al vaglio degli inquirenti anche la posizione di alcuni dirigenti.
Solo un paio di mesi fa, Acqualatina Spa  che gestisce il servizio idrico in provincia di Latina e ad Anzio e Nettuno, aveva sospeso un dipendente e ne ha messi altri due sotto inchiesta dopo aver scoperto un ammanco nei conti. Tre i procedimenti disciplinari aperti nel maggio scorso, tutti nell’ufficio di Nettuno. La scoperta dell’ammanco, oggi come allora, è il frutto di una iniziativa autonoma della direzione aziendale che sta lavorando su una serie di accertamenti patrimoniali, destinati ad andare molto indietro nel tempo. Tutti i dipendenti sono stati invitati a fornire chiarimenti, per ognuno di loro il rischio è il licenziamento.
La verifica è ad ampio raggio e riguarda decine di pratiche della società pubblica. Al momento è impossibile stabilire l’entità del danno economico per la società al 51% pubblica. Doveroso chiarire anche quanto i grandi gruppi economici siano riusciti a “beneficiare” dello stralcio illecito per sistemare le loro posizioni debitorie.