Su Marcinelle, 67 anni dopo la strage in una miniera di carbone del Belgio che strappò la vita a 262 persone, lavoratori, è ancora vivo il ricordo di un disastro che sconvolse l’Europa intera. Tra quegli uomini che persero la vita 136 erano immigrati italiani. Dall’allora governo Segni ad oggi, le istituzioni italiane si fermano a ricordare la scomparsa di 136 persone sul lavoro. L’assessore della Regione Lazio al Lavoro, all’Università, alla Scuola, alla Formazione, alla Ricerca, al Merito,Giuseppe Schiboni ha ricordato le vittime.
«La tragedia della miniera del Bois du Cazier di Marcinelle che ha visto 262 minatori, di cui 136 italiani, morire mentre erano al lavoro ha lasciato un segno indelebile nella coscienza e nella memoria di ciascuno di noi. L’8 agosto del 1956 è un giorno che non possiamo dimenticare e che abbiamo il dovere, come istituzioni in primis, di mantenere saldo nella mente e in ogni azione al fine di evitare che disastri di questa portata si ripetano. L’Italia ha pagato un prezzo altissimo, in vite umane. A loro, al sacrificio che da emigrati hanno compiuto, allo scotto inaccettabile che per inseguire il sogno di una vita migliore hanno tributato con la propria vita, alle loro famiglie, rivolgiamo un pensiero oggi e ogni singolo giorno. La memoria è la spina dorsale su cui dobbiamo costruire un presente e un futuro in cui la sicurezza sui luoghi di lavoro, le tutele dei lavoratori, siano il faro su cui direzionare ogni azione e intervento».