Buone notizie per i lavoratori della Reno De Medici, perchè la stessa cartiera ha ritirato la procedura di licenziamento per tutti i 163 lavoratori. Inoltre l’azienda sita a Villa Santa Lucia in provincia di Frosinone si prepara anche a riprendere la produzione di cartoncino che si ottiene da materiali riciclati. La decisione è maturata a seguito del Tavolo di confronto tenutosi nel pomeriggio odierno, martedì 27 febbraio, presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy. Tanta anche la soddisfazione degli assessori regionali Angelilli e Palazzo che in un comunicato congiunto si sono espresse così: “Oggi si è riunito il tavolo al Mimit sulla crisi della cartiera Reno De Medici, congiuntamente al ministero del Lavoro. Dopo l’incontro dello scorso 5 febbraio in Regione Lazio con l’azienda e le parti sociali, l’assessore all’ambiente Elena Palazzo si era impegnata a velocizzare l’approvazione delle procedure e scongiurare la chiusura dello stabilimento e il relativo licenziamento degli addetti alle lavorazioni. La Regione è stata, infatti, sin da subito, pronta a risolvere i problemi burocratici, tenendo conto delle prescrizioni dettate dal tribunale a seguito del sequestro del depuratore. Lo scorso 13 febbraio, infatti, è stata rilasciata l’autorizzazione che consente di riprendere la produzione senza ulteriori ritardi. Dopo settimane di lavoro condiviso, ci sono ora tutte le condizioni affinché lo stabilimento riprenda a lavorare regolarmente. Oggi abbiamo chiesto e ottenuto dalla proprietà dell’azienda, l’impegno a riattivare immediatamente la produzione e ritirare formalmente la procedura di cessazione dell’attività – aggiungono Angelilli e Palazzo – Allo stesso tempo è stata inviata al ministero dell’Ambiente un’istanza di interpello congiunta, sottoscritta dal direttore della direzione ambiente della Regione Lazio e dal direttore generale di Assocarta, al fine di ricevere dal MASE un chiarimento formale sulla normativa applicabile al trattamento dei fanghi riammessi al ciclo produttivo”. Per poi concludere: “La Regione Lazio seguirà con attenzione tutte le procedure e continuerà ad essere parte attiva per garantire le migliori condizioni per lo sviluppo e la difesa dei livelli occupazionali. Ringrazio a tal proposito, per la preziosa collaborazione, il sottosegretario al Mimit, Fausta Bergamotto che, con grande tempestività, ha coordinato il tavolo per la soluzione positiva della vertenza”.
La procedura di licenziamento collettivo e di conseguente chiusura della fabbrica era stata decisa a seguito di un’indagine della Procura di Cassino che riguardava il funzionamento del depuratore consortile, dove la stessa cartiera scaricava i fanghi del suo ciclo di produzione. Così per risolvere la situazione, l’azienda aveva deciso di fare una serie di lavori al suo interno, dopo i quali il tribunale aveva autorizzato la ripresa dell’attività produttiva. Invece la cartiera ha deciso per lo stop definitivo perchè il provvedimento disponeva di smaltire i fanghi all’esterno. A sbloccare la situazione è stata proprio la Regione Lazio con una determinazione della Direzione Ambiente che autorizza il riciclo di “fogliacci” e “fanghi primari”.