Erano ben 288 i lavoratori impiegati irregolarmente in uno stabilimento ubicato a Fiumicino e di proprietà di una società di Roma che operava nel settore del commercio all’ingrosso di bevande.  La Guardia di finanza dopo aver scoperto la situazione ha anche scoperto dei contributi Inps non versati pari a 6,5 milioni di euro. Dalle indagini è emerso che le maestranze erano state
formalmente assunte da una società “cartiera” costituita ad hoc per addossarle gli oneri fiscali e contributivi, che somministrava il personale “dipendente” a imprese bisognevoli per le lavorazioni e proprio attraverso tale meccanismo sarebbe stato omesso il versamento degli stessi contributi. Inoltre, è stata riscontrata la violazione di alcune pattuizioni del Contratto Collettivo Nazionale della categoria, con il peggioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti. I rappresentanti legali delle due società, fornitrice e utilizzatrice dei lavoratori, sono stati anche denunciati per l’ipotesi di reato di somministrazione fraudolenta di manodopera; per gli stessi vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati, in attesa di giudizio definitivo.