C’era tanta attesa e finalmente nella giornata odierna, sabato 1 giugno, è stata inaugurata la mostra “L’ultimo ritratto: Mazzini e Lega, storie parallele del Risorgimento”. Si tratta di un’esposizione curata da Edith Gabrielli direttrice del VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia – con la consulenza storica di Giuseppe Monsagrati e patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e promossa e organizzata dal Ministero della Cultura e dal VIVE che ha al centro l’opera di Silvestro Lega intitolata Gli ultimi momenti di Giuseppe Mazzini. Il dipinto in sé è di straordinaria intensità ed ha un grande rilievo a livello artistico e ritrae lo stesso Mazzini qualche ora prima della morte in tutta la sua fragile e composta umanità e allo stesso tempo fa capire quanto sia ancora centrale il ruolo della pittura come memoria storica. La tela invece, è conservata nel Museum of Art Rhode Island School of Design di Providence negli Stati Uniti ed è arrivata in Italia dove sarà fino al prossimo 8 settembre, giorno di chiusura della mostra, grazie all’azione diplomatica del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e degli uffici che collaborano con il numero uno del Mibac.
Il Vittoriano, la Casa del Risorgimento Italiano, è il luogo naturale per ospitare la mostra dedicata a Giuseppe Mazzini – ha dichiarato proprio Sangiuliano – che di quel processo Storico fondativo della Nazione è colui che meglio ha incarnato i valori e personificato le gesta. La dimensione del suo impegno e la sua statura politica hanno travalicato i confini della storia italiana per farne un esponente di peso del pensiero occidentale, come dimostra il fatto che Gli ultimi momenti di Giuseppe Mazzini di Silvestro Lega, simbolo iconico di questa mostra, provenga dal Museum of Art, Rhode Island School of Design di Providence dove è custodito negli Stati Uniti. Il Ministero della Cultura si è adoperato per ottenerne il prestito e, fino all’8 settembre, insieme a oltre sessanta opere, sarà esposto a beneficio del pubblico che potrà così riavvicinarsi a questa grande figura della nostra Patria” ha concluso lo stesso ministro.
Il Vittoriano, sede dell’Altare della Patria, rappresenta il più importante monumento che lo Stato Italiano ha dedicato al Risorgimento e dunque anche a Giuseppe Mazzini – ha aggiunto Edith Gabrielli direttrice del VIVE –. L’eredità dei valori mazziniani si rintraccia in molte parti del complesso, quali i gruppi scultorei in bronzo raffiguranti Il Pensiero e L’Azione. È inoltre sempre qui, nel Vittoriano, che si trovano il Museo Centrale del Risorgimento e l’Istituto per la storia del Risorgimento Italiano: l’uno e l’altro custodiscono reliquie e documenti mazziniani di grande importanza. La scelta del nostro Istituto da parte del Ministero della Cultura per l’organizzazione di una mostra di così alto rilievo è del tutto naturale e ha innescato una rete straordinaria di collaborazioni con ben quindici istituti museali ed enti, fra i principali custodi dell’eredità dei due protagonisti, Giuseppe Mazzini e Silvestro Lega. Lega conobbe fin da giovane il pensiero di Mazzini: l’artista divenne un seguace degli ideali repubblicani e contribuì alla causa sul campo di battaglia e con la propria arte. Lega nell’ideare e poi dipingere questa tela così innovativa percorse una strada difficile e solitaria, come in fondo ogni grande artista. In Italia, da principio furono in pochi a comprenderla, mentre all’estero fu subito accettata. Solo con il tempo è divenuta un’icona di Mazzini e del nostro Risorgimento”, ha concluso Gabrielli.
Infatti Silvestro Lega può essere definito un “Mazziniano fervente” dal momento che fù un seguace di Mazzini e dei suoi ideali repubblicani. Il quadro Gli ultimi momenti di Giuseppe Mazzini  venne dipinto il 12 marzo 1872 a Pisa nella casa di Pellegrino Rosselli e di sua moglie Janeth Nathan, dove morì lo stesso Mazzini sotto lo pseudonimo di George Brown e, a guardarlo, traspare un’immagine inedita e lontana che si era creato Mazzini di “eroe severo” e imperturbabile.

La mostra

Come scritto sarà possibile ammirare la mostra “L’ultimo ritratto: Mazzini e Lega, storie parallele del Risorgimento” fino al prossimo 8 settembre e la stessa è stata allestita nella Sala Zanardelli del Vittoriano ed è organizzata su due piani e suddivisa in quattro sezioni per terminare con una sala immersiva che attraverso la tecnologia digitale consente al visitatore di sperimentare un nuovo linguaggio. Il percorso espositivo è ovviamente dedicato a Giuseppe Mazzini e a partire dal primo piano si apre con un’importante e recente acquisizione da parte dell’Istituto VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia, il Busto di Giuseppe Mazzini eseguito dallo scultore pavese Giovanni Spertini nel 1878, lo stesso anno in cui, alla morte di Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, lo Stato concepì l’idea di realizzare un monumento in sua memoria che era proprio il Vittoriano. L’opera di Spertini, rappresenta Mazzini con la fascia recante uno dei suoi motti più celebri “DIO E IL POPOLO” ed è stata acquistata dal VIVE sul mercato londinese con l’obiettivo di arricchire il percorso di visita sulla storia e il mito del Vittoriano, ora in corso di realizzazione.

La seconda sezione del I piano invece, approfondisce uno dei temi-chiave della mostra come quello del ruolo che Mazzini attribuì alla comunicazione tradizionale e di massa nonché all’elaborazione e alla diffusione della propria immagine pubblica e dalla corrispondenza alla stampa – fra cui il celebre giornale da lui stesso creato “La Giovine Italia” – fino ai maestri che riteneva precursori della pittura nazionale, quali Francesco HayezGiovanni Migliara e Massimo D’Azeglio. In quest’ottica il pensatore genovese esercitò un controllo serrato della propria immagine attraverso gli strumenti delle repliche in gesso, in marmo e in bronzo, della litografia e della fotografia, conscio del loro valore propagandistico.

Al secondo piano, l’esposizione si sviluppa intorno al profilo di Silvestro Lega e al ruolo centrale ricoperto dal dipinto Gli ultimi momenti di Giuseppe Mazzini, non solo nell’ambito dell’immaginario iconografico del Padre della Patria ma anche nel percorso creativo dello stesso Lega, il quale partì dal suo linguaggio radicato nel movimento dei Macchiaioli e tenendo presenti alcune novità della scena artistica internazionale (Édouard ManetEdgar Degas), maturò una cifra stilistica originale e personalissima da cui venne fuori un’immagine di Mazzini inedita, molto lontana dall’iconografia ufficiale proposta dai suoi seguaci.

La mostra annovera oltre sessanta oggetti fra sculture, dipinti, incisioni, fotografie, manoscritti, documenti inediti e cimeli mazziniani. Tra questi troviamo gli occhiali, la spada e lo scialle, già appartenuto a Carlo Cattaneo, mentre nel complesso tutti questi oggetti restituiscono al visitatore un contesto storico fedele e avvincente, permettendogli di comprendere meglio Mazzini, Lega e di conseguenza l’intero processo risorgimentale.

A conclusione del percorso espositivo, lo spazio immersivo consente al pubblico di riflettere sui contenuti della mostra per riviverli ed assimilarli emotivamente, entrare letteralmente nell’opera d’arte così da poterne apprezzare i dettagli, nonché di verificare attraverso i monumenti quanto oggi la memoria di Giuseppe Mazzini sia viva ed attuale nel nostro Paese e nel mondo.

La mostra si avvale dell’intesa con alcuni importanti istituti che conservano la memoria di Giuseppe Mazzini e di Silvestro Lega, come la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma, la Domus Mazziniana di Pisa, l’Istituto Mazziniano-Museo del Risorgimento di Genova, il Museo del Risorgimento di Milano, il Museo del Risorgimento di Pavia, il Comune di Modigliana, la Diocesi di Faenza-Modigliana e l’Istituto Matteucci di Viareggio.

 

 

Foto di Emanuele Antonio Minerva – tramite Ufficio Stampa Ministero della Cultura