Rivolta nel carcere di Velletri verso le 22 di ieri sera, quando i detenuti della struttura hanno dato alle fiamme materassi. Le proteste erano già iniziate nel pomeriggio con i detenuti che si erano rifiutati di entrare nelle celle come protesta contro le mancate concessioni di colloqui e cambi di lenzuola effettuati con ritardi. A dare notizia i quanto accaduto è il sindacato Fns Cisl Lazio che per voce del suo segretario Massimo Costantino afferma: “apprendiamo che la protesta del carcere di Velletri è rientrata alle 22,15 circa. Per fortuna nessun ferito – prosegue Costantino – ma apprendiamo che i detenuti hanno protestato, pare,  per  mancate concessioni di colloqui e cambi lenzuola effettuati con ritardi. Allo stato risultano incendiati materassi oltre a vari vetri rotti. Tale operazione dimostra ancora una volta, seppur con enormi difficoltà dovute alle croniche carenze, come il personale del carcere della Casa Circondariale di Velletri – così come le altre unità arrivate in supporto, comprese quelle del Gruppo Operativo Mobile – è sempre impegnata con determinazione nella tutela della sicurezza poiché con la costante attenzione e il rigore nell’applicazione delle norme riesce sempre a garantire il rispetto delle regole e il mantenimento della sicurezza di tutti coloro che vi operano.
Un plauso al personale tutto  di polizia penitenziaria ed ai Vigili del Fuoco, che in queste ore sono impegnate  in molti e delicati interventi sul territorio e alle altre forze di polizia. Per la Fns Cisl Lazio occorre  a questo punto completare la dotazione organica  del corpo di Polizia Penitenziaria  a livello nazionale perché solo così si può lavorare in condizioni di sicurezza ottimali”.

E anche l’USPP, Unione Sindacati Polizia Penitenziaria, si è espressa sulla vicenda con un apposito comunicato stampa: “Siamo fortemente preoccupati per la gravità di ciò che sta accadendo nelle carceri italiane  – spiegano nella nota – e chiediamo al Governo di agire con provvedimenti che ripristinino sicurezza e legalità nelle carceri dove il susseguirsi di eventi indubbiamente nasce anche dalla strumentalizzazione delle dichiarazioni pubbliche di esponenti politici che evidentemente non si rendono conto dei rischi a cui espongono la Polizia penitenziaria, da tempo ormai in grandissima difficoltà per la abnorme carenza d’organico e per un modello di gestione detentiva che di fatto rischia di consegnare definitivamente  le carceri in mano ai detenuti più riottosi e di più elevato spessore criminale”.