La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Giancarlo Righini, ha approvato un progetto pluriennale proposto da Arsial e dalla direzione regionale Agricoltura sulle DOP/IGP della filiera vitivinicola.Il programma prevede in primo luogo una ricognizione d’ufficio di tutti i perimetri delle DOP/IGP vitivinicole e il completamento della georeferenziazione di tutti gli areali produttivi non più compatibili con il fascicolo aziendale grafico e con gli adempimenti dettati dalla transizione digitale, che impone il passaggio dalle mappe alle immagini satellitari ad altissima risoluzione, diventate precondizione delle politiche di filiera recate dalla OCM (Organizzazione Comune del Mercato) vino.«Dopo il successo riscosso dal Lazio all’ultimo Vinitaly – spiega Giancarlo Righini – è  arrivato il momento di porre rimedio a un ritardo ultraventennale, attivando una più efficace strategia di valorizzazione per i 18mila ettari vitati e per le 430 cantine attive nel Lazio, nella comune consapevolezza che le 36 denominazioni vanno sfoltite e contestualmente implementate sul versante della piattaforma ampelografica, a partire dall’introduzione degli autoctoni di recente caratterizzazione nei disciplinari vigenti».«Il consolidamento delle centinaia di piccole cantine nate nel Lazio negli ultimi anni, alcune delle quali già di alta reputazione sul mercato, potrà essere conseguito solo condividendo strategie comuni a livello territoriale. In tale prospettiva vanno collocate anche le notevoli risorse che la Regione ha stanziato per la promozione dell’enoturismo, che richiedono l’attivazione di servizi avanzati e l’aggregazione della base produttiva», ha concluso l’assessore Righini.