La Lazio si butta via. Partita nettamente dominata dalla squadra allenata da Marco Baroni. De Gea, portiere della Fiorentina, migliore in campo. Statistiche tutte a favore dei biancocelesti. Diamo dei numeri: 20 tiri totali contro i 14 della squadra di casa. 6 tiri nello specchio della porta contro i 5 dei viola. 54% di possesso palla contro il 46% dei fiorentini. 10 calci d’angolo contro i 3 dei toscani. Risultato finale: 2-1 per la Fiorentina e primo successo stagionale per la squadra allenata da Palladino. Ma, quindi, che cosa è successo? Ripartiamo dall’inizio. La Lazio, data l’assenza del centravanti Castellanos, sceglie comunque, rispetto alla scorsa partita, di ripartire dal modulo consueto. Le uniche modifiche riguardano l’apporto di Noslin, giustappunto come punta centrale, e di Castrovilli, al posto di Rovella, in cabina di regia, alla sua prima da titolare. Già, proprio il grande ex. C’era, all’interno della partita, una sfida nella sfida. Castrovilli, per la prima volta a Firenze da avversario e Cataldi, dall’altra parte, contro la Lazio, squadra nella quale è cresciuto e dalla quale si è separato, la scorsa estate, in maniera traumatica. Nel primo tempo, dopo un’occasione per la viola stampata sul palo per un errore in disimpegno per la Lazio da parte di Dia, la squadra allenata da Baroni prende in mano le redini della situazione iniziando, letteralmente, a bombardare la porta avversaria difesa da De Gea. Fino al goal, quasi allo scadere del primo tempo, su calcio piazzato, grazie ad un colpo di testa del difensore Mario Gila – alla sua prima marcatura in Serie A – su assist dell’esterno Nuno Tavares. Poi, tra il primo ed il secondo tempo, la svolta. Raffaele Palladino cambia il modulo in campo della sua Fiorentina, passando ad un più prudente 4-4-2, inserendo il neo acquisto Albert Gudmundsson. Proprio l’attaccante islandese, al suo debutto con la maglia viola – in quanto la passata stagione militava nelle file del Genoa -, trasforma due calci di rigore. Uno all’inizio del secondo tempo, ed uno in finale di partita. Entrambi per due ingenuità individuali dei calciatori laziali: il primo causato da Guendouzi, il secondo da Nuno Tavares. La Lazio, dicevamo, si butta via. Peccato, perché una vittoria, che sarebbe stata ampiamente meritata, avrebbe lanciato i biancocelesti al secondo posto della classifica (aspettando le altre partite ancora da giocare) ad un punto dal Torino capolista. E domenica prossima, sempre alle 12:30, è di scena proprio Torino – Lazio.

Roberto Incanti