A 19 anni è arrivata anche la medaglia olimpica per Mattia Furlani, la prima della sua breve ma brillante carriera da atleta. La misura con cui ha vinto il bronzo ai Giochi olimpici di Parigi è 8.34 e per poco l’atleta originario di Marino ma cresciuto a Rieti non è riuscito a portarsi a casa l’argento che aveva fatto suo all’Europeo di Roma lo scorso giugno. “Wow, piango sempre, mi sono stufato ogni volta che vengo qui (ai microfoni Rai in zona mista ndr). Ma è stato incredibile tutto, sono contento e senza parole – ha dichiarato l’atleta proprio alla Rai al termine della gara che gli ha regalato la prima medaglia olimpica della sua carriera -. Questa è la dimostrazione che per le cose ci vuole del tempo, un anno fa al Mondiale ero diciottesimo in qualifica, bisogna dare tempo ai giovani non solo a me ma a tutti i ragazzi della mia età. Spero di essere stato di ispirazione per crederci. Bisogna fare esperienza. Una medaglia olimpica vuol dire tanto, nella mia piccola carriera l’ho sempre sognata, spero che sia solo la prima“. Dunque un messaggio molto chiaro non solo ai giovani della sua età ma molto di più a chi gli mette pressione per riuscire in qualcosa agli stessi giovani. Un discorso che non vale soltanto nello sport ma anche negli altri ambiti della vita. E forse lui è stato fortunato sotto questo aspetto ad avere anche dei genitori come atleti. Infatti il papà ha praticato Salto in alto e la mamma era una velocista e quindi sono due persone che a loro volta sono state a contatto con le pressioni e con il “dover fare risultato” durante la loro carriera e di conseguenza si pensa che abbiano cercato di trasmettere al loro figlio la serenità giusta per gareggiare. Un aspetto che se abbinato a talento e tecnica può fare la differenza e lo si è visto nella breve carriera di Mattia Furlani. Prima delle due medaglie sopracitate infatti, era stato vicecampione europeo indoor a Glasgow 2024 ed era diventato campione europeo under 20 a Gerusalemme nel 2023. E proprio in quest’ultima categoria Furlani è il primatista italiano con 8.38. In assoluto nella categoria senior il primato di un atleta italiano è 8.48 e a firmarlo è stato un altro atleta originario del Lazio come Andrew Howe. L’età e soprattutto il tempo sono dalla parte di Furlani che gestendo la pressione da un lato e migliorando nei piccoli dettagli tecnici come fanno i grandi campioni dall’altro, a 19 anni può pensare di arrivare un giorno a superare quanto fatto da Howe e a diventare un atleta top di questa disciplina.

La gara del Salto in lungo maschile di Parigi 2024 ha visto la vittoria dal greco Tentoglu proprio con la misura di 8.48, mentre l’argento è andato al giamaicano Pinnock che ha saltato 8.36. Poi come già riportato Furlani con 8.34.

 

Fonte foto: Pagina Facebook Coni