A distanza di otto anni, dalla tragica notte del terremoto del 24 agosto 2016, che ha danneggiato e colpito Amatrice e il Centro Italia, si rinnova l’impegno della Regione Lazio per una ricostruzione sicura e sostenibile in grado di valorizzare e incentivare le tradizioni dell’appennino centrale, con l’obiettivo di ridonare una piena vitalità a questo territorio.
In una giornata di silenzio e ricordo, continuano i lavori di ricostruzione pubblica e privata dell’Ufficio Speciale Ricostruzione(USR) dopo un anno di lavoro della Giunta Rocca.  Con attenzione al Centro storico di Amatrice, dove è stato attivato il Supercantiere gestito dall’Ufficio Coordinamento Cantieri (Ucc), istituito dall’USR per coordinare e facilitare la contemporanea esecuzione di opere pubbliche e private.
«Oggi è il giorno del silenzio e, soprattutto, del rispetto per le vittime che ci hanno lasciato quella lunga notte del 24 agosto 2016. È giusto ricordarle e rinnovare il nostro impegno per una ricostruzione che miri alla valorizzazione dell’Appennino centrale, un progetto che non prevede azioni individuali, ma un lavoro corale per il bene della comunità. Oggi è il giorno del rispetto, spesso venuto meno, specialmente quando si tenta di insabbiare il lavoro trasparente che, da un anno, stiamo portando avanti. La ricostruzione non deve solo rialzare i campanili, simbolo della cultura e della storia di questi borghi, ma deve essere progettata per garantire una rigenerazione anche socioeconomica sostenibile a questi luoghi che, negli ultimi anni, purtroppo, sono stati solo simbolo di sofferenza e abbandono», ha dichiarato l’assessore ai Lavori pubblici, alle Politiche di ricostruzione, alla Viabilità e alle Infrastrutture della Regione Lazio, Manuela Rinaldi.
«Per realizzare tutto ciò sono necessarie azioni corali, anche attraverso critiche costruttive, per ricordare costantemente chi ci ha lasciato quella notte del 24 agosto e ridare nuova vita a queste terre stupende. Dopo un anno di lavoro costante, per il quale ringrazio nuovamente i tecnici e gli uffici, finalmente la ricostruzione significa futuro. Abbiamo annunciato un anno fa che il tempo delle promesse è finito e, infatti, da molti mesi il silenzio di molti borghi del Cratere ha lasciato spazio al suono meccanico dei lavori. Dopo otto anni, con errori e abbandoni di chi ci ha preceduto, finalmente possiamo dire che la ricostruzione è iniziata», ha concluso l’assessore alla Ricostruzione della Regione Lazio.
“Oggi l’Italia rende omaggio alle vittime del terremoto che il 24 agosto 2016 ha sconvolto le comunità dell’Italia centrale. Ci stringiamo a chi ha perso i propri cari e i propri beni e a tutti coloro che con tenacia e determinazione hanno continuato a vivere nei territori colpiti. Abbiamo impresso un doveroso cambio di passo sulla Ricostruzione ma siamo consapevoli dei ritardi da colmare e del grande lavoro ancora da realizzare per sostenere il percorso di rinascita sociale ed economica con risposte concrete, interventi efficaci e mirati a seconda delle necessità di ogni territorio. Un impegno, il nostro, che continueremo a portare avanti con grande attenzione alle aree interne, territori che hanno dimostrato grande resilienza e dignità nei momenti più difficili”. Lo dichiara il Questore della Camera, deputato di Fratelli d’Italia e coordinatore del partito nel Lazio, Paolo Trancassini, a margine della commemorazione del sisma del 24 agosto 2016 che si è svolta ad Amatrice.
“Oggi commemoriamo le vittime di una tragedia che ha segnato irrimediabilmente la storia delle nostre comunità e dei nostri territori. Quella notte funesta del 24 agosto 2016 ha segnato anche la nascita di una nuova coscienza collettiva per l’intera dorsale appenninica. Dalla consapevolezza delle troppe debolezze comuni ha progressivamente conquistato spazio la ferrea volontà di non arrendersi e di invertire la tendenza all’abbandono che sembrava ineluttabile ormai da decenni. I popoli del cratere sismico, fratelli nel dolore e nella solidarietà, oggi sono alleati nel rivendicare un futuro comune”. Ha detto il sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi
“Il 24 agosto 2016 rimarrà per sempre una data indelebile nella memoria del nostro territorio. Quel terremoto ha spezzato vite, distrutto case e lasciato profonde cicatrici nelle nostre comunità. A otto anni di distanza, il ricordo di quelle vittime è ancora vivo e ci invita a riflettere sull’importanza della ricostruzione. Non si tratta solo di riparare ciò che è stato distrutto, ma di ridare forza e speranza a chi ha perso tutto. Oggi, più che mai, rinnoviamo la nostra vicinanza a chi ha sofferto e il nostro impegno verso una rinascita che onori la memoria di quel tragico evento. Che questo ricordo ci sproni a guardare al futuro con coraggio e determinazione, uniti nella volontà di ricostruire insieme”. Ha scritto il sindaco di Fara in Sabina, Roberta Cuneo.