Inflazione record e tensioni internazionali
spaventano le Borse. Milano la peggiore, ai
minimi dal 2020

Tempesta perfetta sulle Borse europee, che solo nel finale di seduta di
si sono risollevate dai minimi di giornata. A schiacciare gli indici sono
stati i timori di un’escalation geopolitica, più concreti dopo i danni al
gasdotto Nord Stream e con il presidente russo Vladimir Putin che si
prepara domani ad annunciare l’annessione del territorio ucraino del
Donbass, le prospettive di rallentamento dell’economia, il balzo
dell’inflazione tedesca e le fibrillazioni di Wall Street.

Milano, maglia
nera, ha terminato ai minimi da novembre 2020 e si prepara ad
archiviare il mese, venerdì, con un ribasso di oltre 6 punti, che porta il
passivo da inizio anno al 26% circa. Così, se il FTSE MIB -2,39% di
Milano ha finito in forte ribasso, non hanno fatto meglio il DAX
40 -1,70% di Francoforte, il CAC 40 -1,52% di Parigi, l’IBEX
35 -1,90% di Madrid, l’AEX -1,17% di Amsterdam e il FTSE
100 -1,76% di Londra.

Tensione si registra anche sui titoli di Stato
italiani, con la chiusura in rialzo dello spread arrivato a quota 246 punti
e il rendimento decennale salito al 4,64%. Sul mercato valutario l’euro
vale 0,978 dollari, scendono i prezzi di petrolio e gas, nel giorno in cui il
primo ministro tedesco Olaf Scholz annuncia un maxi piano fra 150 e
200 miliardi di euro per frenare la crescita del prezzo del gas.