Dietrofont della premier inglese Truss: no al taglio di tasse ai
ricchi

Il Cancelliere dello Scacchiere Kwasi Kwarteng, il corrispettivo inglese del nostro
ministro dell’Economia, ha annunciato che il governo britannico non cancellerà più
l’aliquota fiscale più alta sui redditi oltre le 150 mila sterline (circa 160 mila euro).
La misura faceva parte del grande piano di riduzione delle tasse annunciato venerdì
23 settembre che ha innescato una grave crisi finanziaria nel Regno Unito, con la
sterlina crollata ai minimi storici e i rendimenti sui titoli di stato cresciuti ai
massimi.

Un netto passo indietro nella politica economica del governo
conservatore della premier inglese Liz Truss, costretta a rinunciare
ai suoi programmi, anche di fronte a esplicite e inusuali critiche
del Fondo Monetario Internazionale e anche dopo che la Banca
d’Inghilterra era dovuta intervenire eccezionalmente sui
mercati per proteggere la stabilità finanziaria. Di fatto il governo è
stato obbligato a rinunciare al taglio delle tasse, dopo che nel fine
settimana Truss si è resa conto che la misura non avrebbe mai
raggiunto l’approvazione in parlamento.

Numerosi membri del
Partito Conservatore, infatti, si erano detti preoccupati
dell’impopolarità di un grande taglio delle tasse ai ricchi proprio nel
momento in cui le famiglie britanniche stanno affrontando
eccezionali rincari delle bollette e l’inflazione più alta da 40 anni.
In questi giorni l’opposizione del Partito Laburista, soprattutto a
causa del disastroso piano di Truss, ha raggiunto il massimo
vantaggio sui Conservatori da decenni, superandoli nei sondaggi
di 20-30 punti percentuali.