Ndrangheta, chiusa l’inchiesta sui clan del litorale romano: in 66 rischiano il maxi processo

I pm della Dda di Roma hanno chiuso le indagini del procedimento che nel febbraio scorso portò all’arresto di 65 persone e relativo a una locale struttura ‘ndranghetista attiva ad Anzio e Nettuno, comuni del litorale laziale. Le indagini sono a carico di 66 persone che ora rischiano di finire sotto processo anche per l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso.

Alla base dell’inchiesta l’esistenza due distinti gruppi criminali, distaccamenti delle ‘ndrine di Santa Cristina d’Aspromonte in provincia di Reggio Calabria e di Guardavalle in provincia di Catanzaro, c’erano Giacomo Madaffari, Bruno Gallace e Davide Perronace. I clan della ‘ndrangheta puntavano a radicarsi sul litorale romano, e per rafforzare la propria influenza sfruttavano la consolidata capacità di importare ingenti quantitativi di cocaina dal Sud America, per poi infiltrarsi nelle amministrazioni locali attraverso la gestione e il controllo di attività economiche nei più svariati settori, da quello ittico alla gestione e smaltimento dei rifiuti.