Raddoppiate le risorse per il sottoprogramma apistico regionale 2023-2027 dell’OCM Miele a sostegno di investimenti, assistenza tecnica, ricerca, promozione dell’apicoltura nel Lazio

Oltre 500mila euro annui che andranno a sostenere gli apicoltori regionali per azioni di ripopolamento del patrimonio apistico. Ma non solo, perchè lo stanziamento complessivo di oltre 2,5 milioni di euro da parte della Pisana, riguarderà anche l’acquisto di macchinari e attrezzature, assistenza tecnica e consulenze, oppure attraverso queste somme si potranno anche attivare collaborazioni con enti di ricerca e sviluppo per la promozione e la commercializzazione di tutti i prodotti dell’alveare, i quali vanno dalla cera al polline, alla pappa reale, fino ad arrivare agli sciami e alle api regine.

“Abbiamo raddoppiato nell’ambito OCM Miele, rispetto alle annualità precedenti, le risorse previste dal sottoprogramma apistico regionale 2023-2027 – dichiara l’Assessore all’Agricoltura, Foreste, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Pari Opportunità della Regione Lazio, Enrica Onorati – per un importo complessivo di oltre 2,5 milioni di euro. Un risultato straordinario frutto di un lavoro costante che in questi anni ha visto la nostra apicoltura aumentare il suo valore sotto tutti punti di vista qualificando il Lazio come una tra le regioni più vocate d’Italia per la produzione di miele.

L’apicoltura e i suoi protagonisti, api e apicoltori – prosegue l’assessore Onorati –  sono tra i testimoni più preziosi e importanti di una agricoltura innovativa e sostenibile che pone l’uomo, i beni naturali e la conservazione del nostro ecosistema, al centro dei nostri obiettivi. Il Sottoprogramma apistico del Lazio mira a promuovere non solo l’importanza economica di questo settore ma anche la strategicità per la difesa dell’ambiente e la tutela della biodiversità, promuovendo la professionalità del settore, favorendo la formazione degli apicoltori, stimolando l’introduzione di innovazioni tecnologiche in azienda anche per migliorare la capacità di adattamento degli alveari ai cambiamenti climatici, promuovendo l’aggregazione tra gli operatori per migliorare la competitività e l’orientamento al mercato, sensibilizzare la conoscenza del settore, della filiera e dei prodotti, valorizzando il miele di qualità per diffonderne la conoscenza presso il mercato e il consumatore, anche attraverso azioni di informazione e promozione”.