La notizia era attesa da tempo ed è arrivata oggi e prevede finalmente, un intervento di riqualificazione integrale del Teatro Valle, intitolato anche alla memoria di Franca Valeri. Il restyiling, restituirà la strutta al patrimonio artistico civile e collettivo della città, preservandone dunque la forte identità culturale di teatro moderno, ma che allo stesos tempo è anche quello più antico d’Europa, per via della sua fondazione. Infatti l’apertura al pubblico del teatro risale al 7 gennaio 1727. Il bando per i lavori è stato vinto dallo studio Berlucchi e gli stessi lavori saranno curati dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e d’intesa con il Ministero della Cultura. Sarà il Raggruppamento Temporaneo di Imprese ad eseguire la ristrutturazione.
“Abbiamo lavorato moltissimo e contiamo di avere il teatro Valle di Roma pienamente operativo con una sua programmazione all’inizio del 2025. Stiamo restituendo un teatro storico al mondo” ha dichiarato il sindaco Roberto Gualtieri, consegnando le chiavi del Valle all’architetto Valerio Cerasi, responsabile dei lavori di ristrutturazione del teatro. Con lui l’assessore alla Cultura Miguel Gotor, il sovrintendente capitolino ai Beni Culturali Claudio Parisi Presicce e la commissaria straordinaria del Teatro di Roma Giovanna Marinelli.
Co-finanziati con fondi di Roma Capitale e del Ministero della Cultura, per un totale di oltre 6.700.000 euro, i lavori hanno una durata prevista di 18 mesi e comprenderanno Il restauro conservativo della sala, degli spazi di distribuzione e circolazione del pubblico, degli scaloni e della facciata progettati da Giuseppe Valadier. La risistemazione degli spazi di supporto alla sala con l’eliminazione delle barriere architettoniche, per favorire la completa accessibilità da parte delle persone con ridotta mobilità. Inoltre verrà risistemato il palcoscenico, comprese le attrezzature e i servizi, in più verranno adeguati e messi a norma sia l’impianto elettrico che quello di climatizzazione. Infine ci sarà anche la realizzazione di una grande vasca di accumulo per l’acqua antincendio sotto la zona posteriore del palcoscenico.
In occasione dell’inizio dei lavori, la Sala Squarzina del Teatro Argentina ospita dal 10 marzo al 21 maggio la mostra il cui nome è ispirato a una frase del Valadier. Dedicata alla storia dell’edificio e al progetto di recupero e valorizzazione, ripercorrerà le vicende storiche della sala teatrale: dai Capranica del Grillo, passando per il progetto del Valadier e gli interventi dello Studio Setacci, fino al progetto dello Studio Berlucchi. Attraverso documenti storici vengono ricostruite le vicende del teatro, inaugurato il 7 gennaio 1727 con la tragedia Matilde di Farnabio Gioacchino Annutini. Pannelli immersivi e un video per immagini accompagnano il visitatore e permettono di ricordare il valore civile e il prestigio artistico della monumentale sala teatrale che racconta la vivacità creativa e le politiche culturali della Città e dell’intero Paese che l’hanno attraversata.