Si è tenuta oggi, presso il Teatro Biblioteca Quarticciolo, la seconda edizione di “Roma a portata di Mano”  un appuntamento di riflessione e confronto propedeutico all’avvicinamento alla città dei 15 minuti. Nel corso dell’iniziativa, a cui ha preso parte il Sindaco Gualtieri con gli Assessori Catarci e Veloccia e la presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli, sono stati illustrati i risultati preliminari di un lavoro realizzato dall’Assessorato al Decentramento e per la Città dei 15 Minuti, con la collaborazione dei 15 Municipi ed emerge una città fatta di 288 quartieri e 22 rioni. L’obiettivo è sempre quello di dare a Roma servizi di prossimità nell’ottica dei 15 minuti.

“La città dei 15 minuti è qualcosa di molto più organico, integrato e trasformativo di un concetto statico di avvicinamento dei servizi. È un progetto sociale, politico, e democratico, con un profondo impatto trasformativo. Un processo indispensabile di sostenibilità ambientale e accessibilità, per restituire una maggiore eguaglianza di diritti, riducendo squilibri, andando verso un modello di ‘diritti di prossimità’. Prossimità funzionale, fisica, digitale e relazionale – ha spiegato il Sindaco Roberto Gualtieri nel suo intervento che ha proseguito – La dimensione urbanistica, ambientale, la valorizzazione dell’identità dei quartieri possono trovare un punto di sintesi con il coinvolgimento di diversi territori. Il lavoro di condivisione con i Municipi è importante: non è solo un elenco di operazioni, ma un’azione che rimette al centro la persona, per una città più policentrica e unita, che possa essere valorizzata in tutte le sue potenzialità“.

“Roma è cambiata completamente rispetto a quella che venne fotografata con la delibera 2982/1977ha spiegato l’assessore al Decentramento, Partecipazione e Servizi al Territorio per la citta’ dei 15 minuti, facendo eco al sindaco – è tempo che se ne prenda atto e che gli studi e le statistiche, a partire da quelle ufficiali dell’Istat, puntino a leggere gli agglomerati urbani in cui si svolge la vita quotidiana e che in gran numero, 115 su 310, sono situati oltre il Grande Raccordo Anulare. L’obiettivo alla base del modello dei 15 minuti è la ricucitura di una città frantumata da disuguaglianze socioeconomiche e spaziali attraverso l’implementazione di un modello del tutto opposto rispetto a quello che, negli ultimi decenni, ha portato alla migrazione interna della popolazione verso il Gra – circa 500 mila residenti nell’anello ferroviario, 1 milione e mezzo tra anello e Gra, 800 mila oltre Gra – e a quella esterna verso i Comuni di un’area metropolitana arrivata a 4,3 milioni“.

All’evento, hanno partecipato anche le tre Università pubbliche romane, La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre, con recenti ricerche comparative sulla città dei 15 minuti. Dal territorio sono arrivati i contributi della Casa di quartiere Quarticciolo, della filantropia sociale e della Vaccheria del Municipio IX, esempio di rigenerazione urbana e di cultura della prossimità.