Julia Ituma, pallavolista italiana 18enne è morta ieri cadendo da un terrazzo. Il corpo è stato trovato alle 5:30 davanti all’hotel dove la squadra era rientrata dalla partita ad Istanbul.

La ragazza era una pallavolista dell’Igor Gorgonzola di Novara e stava giocando il ritorno dei quarti in Champions League. Con le giovanili azzurre tra cui l‘oro mondiale under 20 nel 2021, e nel 2022 quello europeo con l’Under 19 e ancora l’oro alle Olimpiadi giovanili.

“Si è appreso che Julia Ituma si è suicidata gettandosi dalla stanza al sesto piano dell’hotel”, scrive il sito del quotidiano turco Hurryet sottolineando che “mentre le indagini sull’incidente sono in corso, dalle registrazioni della telecamera è emerso” che la ragazza diciottenne “si è suicidata nella notte”

In una nota la società di pallavolo della ragazza: “Igor Volley comunica con profondo dolore e commozione la prematura scomparsa della pallavolista azzurra Julia Ituma. La tragedia sarebbe avvenuta nelle prime ore del giorno e sulle dinamiche dell’accaduto sta indagando la polizia turca”. La società “desidera esprimere il proprio cordoglio e la partecipazione al dolore della famiglia di Julia e dei suoi cari. Il club e tutti i suoi tesserati, affranti dalla perdita, manterranno un rispettoso silenzio sulla vicenda“.

Commenta la tragedia anche il presidente della Federazione pallavolo, Giuseppe Manfredi “Siamo tutti sgomenti per questa tragedia che colpisce non solo il mondo pallavolo, ma tutto lo sport italiano. Oggi piangiamo la scomparsa, non solo di un grande talento, ma soprattutto di una meravigliosa ragazza di 18 anni che abbiamo visto crescere da vicino nel Club Italia, stagione dopo stagione. Il primo pensiero va alla famiglia di Julia, alla quale invio le più sentite condoglianze e garantisco che la Federazione Italiana Pallavolo fornirà il massimo sostegno – prosegue Manfredi – Siamo in costante contatto con la società Igor Gorgonzola Novara e con il presidente della Federazione turca per dare tutto il supporto possibile. In questo momento penso che ogni altra parola sia inutile, è una tragedia immensa a cui nessuno di noi era minimamente preparato”