È nell’udienza all’Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari che il Papa dichiara “il ritorno della ‘povertà di salute‘ sta assumendo in Italia proporzioni importanti, soprattutto nelle Regioni segnate da situazioni socio-economiche più difficili. Ci sono persone che per scarsità di mezzi non riescono a curarsi, per le quali anche il pagamento di un ticket è un problema” e “ci sono persone che hanno difficoltà di accesso ai servizi sanitari a causa di lunghissime liste d’attesa, anche per visite urgenti e necessarie” e prosegue “Il bisogno di cure intermedie poi è sempre più elevato, vista la crescente tendenza degli ospedali a dimettere i malati in tempi brevi, privilegiando la cura delle fasi più acute della malattia rispetto a quella delle patologie croniche: di conseguenza queste, soprattutto per gli anziani, stanno diventando un problema serio anche dal punto di vista economico, con il rischio di favorire percorsi poco rispettosi della dignità stessa delle persone”. Fa inoltre riferimento al problema delle cure agli anziani che spesso vengono trascurate per ragioni economiche definendo tali circostanze come un’”eutanasia nascosta”: “Un anziano deve prendere queste medicine e se per risparmiare non gli danno queste medicine questo è una eutanasia nascosta e progressiva, dobbiamo dire questo, ogni persona ha diritto alle medicine”.”Come Chiesa, siamo chiamati a rispondere soprattutto alla domanda di salute dei più poveri, degli esclusi e di quanti, per ragioni di carattere economico o culturale, vedono disattesi i loro bisogni. Questi sono i piu importanti per noi”, ha concluso il Papa ribadendo in questi casi il ruolo di supporto della Chiesa.