Indagine della finanza di Tarquinia su un centro scommesse, senza licenza, gestito da un allibratore dall’estero che non ha versato le imposte su 200mila euro di scommesse.
L’attività di controllo svolta dai militari della Compagnia di Tarquinia ha permesso di accertare che una società operante nel territorio di competenza ha accettato fisicamente scommesse su eventi sportivi e su eventi simulati per più di duecentomila euro, nel solo anno 2022, per conto di un bookmaker dell’U.E. – non autorizzato alla raccolta fisica – che non ha versato le imposte dovute.
L’ammontare delle scommesse giocate e delle vincite pagate sono state segnalate all’Ufficio dei Monopoli competente per la quantificazione dell’imposta dovuta e l’irrogazione delle sanzioni nei confronti dei soggetti tenuti al pagamento.
Nell’ambito dell’attività di controllo economico-finanziario del territorio, militari del Comando Provinciale dei finanzieri di Viterbo, hanno eseguito una mirata attività di controllo a contrasto al fenomeno del gioco illegale nei confronti di un “centro scommesse” operante per conto di un bookmaker estero.
Come funziona la tassazione del gioco d’azzardo? Sulle scommesse vige un regime di imposizione speciale che prevede l’imposta unica che si applica sulla differenza tra le somme giocate e le vincite restituite ai giocatori con un’aliquota che varia in base alla tipologia di evento scommesso (sportivo o simulato) oppure del canale utilizzato per la giocata (a distanza ovvero fisica). L’imposta viene versata dal soggetto munito di concessione da parte dello Stato ma è tenuto al pagamento della stessa qualunque soggetto gestisca, anche in assenza di concessione, concorsi, pronostici o scommesse per conto proprio o di terzi.