Dopo l’elezione a Miss Mondo Lazio, Giada Belleudi di Nettuno è a Gallipoli dove si terranno le finali tra il 30 maggio e l’11 giugno, giorno della finalissima, e lei insieme alle altre Miss concorreranno per la corona di reginetta di Miss Mondo Italia: dal 30 maggio al 1° giugno si potrà addirittura votare, comodamente da casa, sul sito missmondo.it. Come si deduce dal sorriso di Giada nella foto sopra, l’emozione e la gioia sono un mix spontaneo ed entusiasmante per la ragazza di soli 16 anni di Nettuno, alla ribalta su una passerella, per ora nazionale, speriamo mondiale. Sono per ora circa 120 le ragazze in finale, arrivate da tutta Italia per sfilare sulla prestigiosa passerella pugliese e strappare l’accesso alla finalissima dell’11 giugno alla quale ne parteciperanno solo 25.
Giada è tra loro, accompagnata dal papà e la mamma, in questa meravigliosa avventura e magari a realizzare un sogno.
“Quando ho partecipato alle selezioni per Miss Mondo Italia volevo aggiungere un’esperienza di vita che credevo sarebbe stata interessante, ma mai lontanamente avrei immaginato di essere una finalista – racconta Giada – ora, poter indossare la fascia di Miss Mondo Lazio 2023 per me è davvero un grande onore e sono molto emozionata al pensiero di partire per Gallipoli. Sarà per me una nuova opportunità per crescere e per conoscere persone nuove ma soprattutto una nuova occasione per mettermi alla prova”.
Bisogna dire basta con gli stereotipi da Miss, perché nei sogni di Giada non ci sono solo le passerelle e le sfilate, anzi non è una 16enne che pensa solo ai tacchi e al rossetto. Anzi ai microfoni di Canale 81 Lazio ha dimostrato di essere di tutt’altra pasta: per il futuro sogna di indossare la divisa ed entrare nelle forze di Polizia per uno spiccato senso della legalità.
“Mi è sempre piaciuto il mondo della divisa e della legalità – racconta Giada, 16 anni, in trasmissione – questo Paese ha davvero tanto bisogno di messaggi positivi e di educazione al rispetto delle regole.
Per me la legalità è una cosa che va insegnata fin da piccoli. Oggi la cultura mafiosa sta rovinando il nostro Paese, come un virus che continua a rovinare le cose più semplici, ma anche più belle, dalle strade fatte male, i ponti che cadono fino a uccidere persone che vogliono tutelare i diritti di tutti noi. È qualcosa di impensabile”.