Vocazione all’innovazione, spinta alla contaminazione e ricerca di modernizzazione delle imprese del territorio. Con questi obiettivi è nata “Federlazio Startup”, una community di innovatori, un network di imprese emergenti orientate al futuro, che vogliono condividere esperienze, opportunità, prospettive e business. Presidente è stato eletto Luca Di Bartolomei, 41 anni, Ceo di Atlas Consulting, impresa attiva nei settori della comunicazione e del marketing.
Federlazio ha deciso di dar vita a questo nuovo progetto, cogliendo il trend crescente che vede Roma e il territorio regionale sempre più in prima linea nello sviluppo di iniziative imprenditoriali innovative.
Secondo un report MIMIT, InfoCamere e Unioncamere, le imprese innovative in Italia sono, al 1 aprile 2023, 14.029 (+7,8% rispetto a inizio 2022): in testa c’è la Lombardia, con 3.750 realtà (26,7% del totale nazionale), seguita proprio dal Lazio, con 1.835 unità (13,1%). Roma, con le sue 1.667 attività (11,9% del totale), è seconda dietro Milano, con 2.669 (19%).
In Italia, il numero dei dipendenti inseriti in startup è di 20.432 unità. Per quanto riguarda i settori di attività, prevalgono le seguenti specializzazioni: il 76,7% fornisce servizi alle imprese (in particolare, produzione software e consulenza informatica, 40,2%; attività di R&S, 14,1%; servizi di informazione, 8,5%), il 15,1% opera nel manifatturiero e il 3,1% nel commercio. Infine, le startup “rosa” sono 1.924 (13,7% del totale), mentre quelle a prevalenza giovanile (under 35) sono 2.281 (16,3% del totale).
I dati mirati al territorio della regione Lazio dicono che circa il 90% delle startup, 1.667, lavora in provincia di Roma. Seguono Latina (62), Frosinone (56), Viterbo (34) e Rieti (16). L’87% delle imprese della regione è operativo nel comparto dei servizi, una percentuale più elevata rispetto a quella registrata a livello nazionale (76,7%). Di contro, l’incidenza di startup attive nel manifatturiero è la metà rispetto alla media italiana (8,1% contro 15,1%). La percentuale di startup a partecipazione femminile, invece, è uguale a quella registrata a livello nazionale (14%).
Il problema, in tutta Italia, resta però il ciclo di vita di queste imprese: il 95%, infatti, rischia di fallire entro il primo anno a causa di: team inadeguati, difficoltà nel reperire fondi, squilibrio tra costi e ricavi, elevata concorrenza o prodotto di bassa qualità.
“Proprio per questo motivo – sottolinea Luciano Mocci, Direttore Generale di Federlazio – l’Associazione intende supportare le imprese emergenti nel loro cammino di crescita, sostenendole in tutte le aree del fare impresa con particolare riferimento a fintech, blockchain, digital tech, tecnologie esponenziali, cyber security, per cercare di incrementare il tasso di sopravvivenza e, soprattutto, favorire la crescita delle nuove realtà imprenditoriali”.
“Assumendo l’incarico e ringraziando per la fiducia – spiega il Presidente, Luca Di Bartolomei – voglio evidenziare l’elevato valore trasversale della startup per l’intero mondo produttivo. Il nostro obiettivo è quello di sostenere le nuove imprese proprio nella fase più difficile, quella della loro nascita, creando un network che gli permetta di superare quella solitudine che spesso impedisce loro di andare oltre i momenti iniziali. Bisogna proseguire nella fortificazione della filiera dell’innovazione, coinvolgendo aziende ‘storiche’ e mettendole in contatto con quelle appena nate”.