La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sul termovalorizzatore di Roma e nello specifico sull’acquisto del terreno su cui dovrebbe sorgere. Lo scorso 13 marzo la Guardia di Finanza ha acquisito la documentazione da Ama. I giudici vogliono far luce sul prezzo del terreno durante la compravendita, secondo i quali sarebbe stato pagato dalla stessa Ama 15 volte sopra al valore di 20 anni fa.

Sulla vicenda è tornato anche il consigliere di opposizione di Roma Capitale e appartenente al gruppo della Lega Fabrizio Santori che sulla sua pagina Facebook ha scritto: “Finalmente lo scandalo relativo all’accordo per l’acquisizione dei terreni per la realizzazione del termovalorizzatore a Santa Palomba è sotto indagine. Lo avevo messo nero su bianco a novembre 2022, dove denunciavo l’accordo chiuso da Ama a 7,5 milioni di euro per un’area verde di circa 10 ettari, sottoposta a vincoli archeologici con fossi demaniali deviati per evitare allagamenti. Fino a poco tempo fa era in vendita a 2,5 milioni. La mia denuncia è documentata su Repubblica e il Fatto”.

Dunque sembra come se la vicenda sia soltanto all’inizio e questo aspetto della compravendita del terreno da parte di Ama e il suo relativo prezzo, possa tenere banco e avere un ruolo importante nei tempi di realizzazione dell’opera. Molto dipenderà dall’esito dell’inchiesta.