L’avvocato siciliano militante in Fratelli d’Italia è la seconda carica dello Stato, con 116 preferenze. Si tratta di un’elezione che ha già fatto e che sta continuando a far discutere, perchè i voti necessari alla sua elezione non sono arrivati tutti dalla colazione di centrodestra, bensì anche dall’opposizione – si presume da Italia Viva – e dal Gruppo Misto.

Il mancato voto di parte della coalizione di centrodestra e nello specifico dei senatori di Forza Italia però, alimenta le voci di malcontento all’interno dello stesso partito per come stiano andando le trattative per la formazione del nuovo governo e nello specifico dei veti espressi dagli alleati. A votare La Russa sono stati solo due senatori sui 18 totali del partito di Silvio Berlusconi e nello specifico si è trattato proprio dell’ex premier e del presidente uscente della stessa aula di Palazzo Madama e cioè Elisabetta Casellati.

Non ci crederete ma non avevo preparato discorsi“. Ha esordito così il neopresidente del Senato, il quale ha ringraziato tutti coloro che lo hanno votato e anche chi non lo ha fatto e chi lo ha fatto ma non appartiene alla coalizione di centrodestra.

Il mio è un compito di servizio – ha concluso La Russa – non devo cercare oggi agli applausi, non devo dire parole roboanti o captare la vostra benevolenza. Lo dovrò fare ogni giorno, le scelte che dovrò fare a volte piaceranno a volte non piaceranno. Non c’è bisogno di parole che suscitano un applauso, ma solo di una sincera promessa: cercherò con tutte le mie forze di essere il presidente di tutti“.

Ignazio la Russa non è il primo presidente del Senato eletto alla prima votazione. L’ultimo in ordine di tempo è stato Marcello Pera nel 2001 e sempre espressione di una coalizione di centrodestra. In ordine di tempo dal dopoguerra ad oggi, sono stati eletti alla prima votazione, Ivanoe Bonomi (1948); Cesare Merzagora (1953, 1958, 1963); Amintore Fanfani (1968, 1972, 1976, 1979); Francesco Cossiga (1983).