Alla vigilia del match contro i neroverdi, il tecnico presenta la sfida in conferenza stampa e assicura che il numero 3 giallorosso giocherà sicuramente

<<Domani giocano Ibanez, più altri 10>>. Con queste parole Josè Mourinho sgombra il campo da possibili dubbi sull’impiego del giocatore brasiliano, nella sfida di domani sera sul campo del Sassuolo, dopo l’errore nel derby di domenica scorsa. Il tecnico della Roma, è apparso abbastanza sbrigativo ai cronisti presenti in sala stampa e ha cercato di liquidare in poco tempo le domande che le venivano poste dagli stessi. Ha lasciato trasparire questo, quando ha risposto ad una domanda sul fatto che Karsdorp fosse andato subito negli spogliatoi dopo la sostituzione <<È tornato un minuto dopo. Non sai cosa ha fatto, se ha preso il ghiaccio perché soffre in modo permanente – ha risposto il portoghese al cronista che gli aveva posto la domanda –  se non è ginocchio è adduttore, se non è adduttore è febbre. Dopo due minuti era in panchina. Questo non è un problema. Il problema che si può o si doveva migliorare è accettare una sfida diversa rispetto all’anno scorso, la crescita nella mentalità, nella responsabilità, nell’ambizione. Sto parlando in generale, non di Karsdorp. Per esempio – ha concluso Mou – se sono soddisfatto della mia carriera nel 2010, smetto… Magari avevo dei motivi per essere soddisfatto. Per i giocatori è lo stesso: la gente deve sempre esigere di più>>.

Passando ad analizzare la situazione della squadra in sè, Mourinho ha fatto delle considerazioni non banali e che riguardano l’aspetto tattico, oltre che alcuni giocatori a livello individuale. partendo da quest’ultimi, il tecnico portoghese ha parlato bene di Mancini e dello stesso Ibanez, dicendo che li vede cresciuti rispetto alla scorsa stagione, ma anche aggiunto che si aspettava di più da altri giocatori di cui non ha fatto i nomi e di cui non li farà, perchè come sostiene, deve “parlare con i suoi giocatori, individualmente”. Sulle considerazioni tattiche invece, Mourinho si è espresso in questa maniera: <<Per me c’è una cosa che ha influenza: abbiamo perso tre giocatori di centrocampo, Mkhitaryan, Veretout e Sergio Oliveira, tutti titolari. Wijnaldum non gioca un’unica partita, quindi non ne abbiamo tre, ma solo due. Uno (Camara, ndr) è arrivato l’ultimo giorno di mercato e sta crescendo, ma sta cercando di migliorare la dinamica. Poi c’è Matic che non è venuto per giocare con Cristante, ma spesso si trova a giocare con lui. Abbiamo avuto dei problemi inaspettati in questo mercato e anche in quello dell’anno scorso: quando Spinazzola si è fatto male, abbiamo dovuto reagire e prendere una direzione sul mercato che non volevamo. Sto piangendo tanto e non mi piace: mi piace dire ok, questi problemi hanno aperto la porta a Volpato, l’anno scorso a Zalewski, progressivamente a Bove, presto Tahirovic giocherà e magari lo farà da titolare perché è in crescita. Vediamo le cose anche in modo positivo. Mancano due partite alla sosta, vediamo i punti che possiamo fare e la classifica, anche se non è ancora metà campionato>>.

Infine riguardo a Tammy Abraham, Mourinho si è espresso cosi a domanda diretta che gli chiedeva se secondo lui l’inglese fosse più assente e meno vivo nel gioco: <<Magari è una buona domanda da fare a lui, è la persona ideale per rispondere: ho un problema o no, penso al Mondiale o no, sono distratto o no. Non lo so, devi aspettare che va in conferenza per fargli questa domanda>>.