Ingenti mareggiate a seguito della perturbazione che si è abbattuta sulla regione, hanno causato ingenti danni alle strutture balneari del litorale

Quasi non ci crede a vedere le immagini, ma è realmente cosi. Tutta la costa laziale, in particolare il tratto di litorale che va da Fiumicino a Nettuno è stato inghiottito dal mare, a seguito della violenta perturbazione che si è abbattuta sulla Regione nella giornata odierna. I danni maggiori sono stati registrati tra Ostia e Torvajanica. Partendo dal quartiere della capitale, il mare ha praticamente allagato anche il porto. Come detto i danni hanno interessato anche le strutture balneari della stessa Ostia e in particolare gli stabilimenti Arcobaleno e Shilling. In generale il mare ha portato con sè pezzi di legno e di cabine. Distrutte dal vento le assi portanti delle strutture. Per quanto fosse potente la forza del mare e delle onde, è finita in mare anche la torretta simbolo del Curvone. Le mareggiate più forti si sono verificate nella zona ove sono siti gli stabilimenti, Kursaal, Oasi e V-Lounge. oltre al porto, l’acqua ha invaso anche Lungomare Duca degli Abruzzi e sul marciapiede dello stesso si è depositata una schiuma giallognola.

Come detto, altre parti del litorale sono state interessate dalla mareggiata di stamattina. Neanche Torvajanica si è salvata, ove anche li sono stati colpiti diversi stabilimenti balneari. danni anche nei comuni di Anzio e Nettuno. nello specifico, nel comune neroniano, il mare è arrivato quasi sulla strada, facendo letteralmente sparire la spiaggia e distruggendo cabine, tavoli e sedie degli stabilimenti presenti in quel tratto di costa.

Cosa simile a Nettuno, con il mare che è arrivato fin sotto gli stabilimenti Belvedere e Pro Loco. Qui però i danni sono stati minori, in quanto le strutture distano molto dalla riva. Fa comunque impressione immaginare quanto sia stata potente la forza delle onde per arrivare ad una distanza del genere. Il vento nella giornata odierna è arrivato a soffiare intorno ai 90-95 chilometri sulle coste.