Le parole dell’allenatore dei Pontini alla viglia del match contro il Gelbison, valido per la 17a giornata del campionato di Serie C

L’imperativo in casa nerazzurra è uno solo, tornare alla vittoria e farlo nel match di domani, domenica 4 dicembre, contro il Gelbison. E non c’è occasione migliroe per il latina che farl odavanti al pubblico del Francioni, che mercoledi scorso, dopo il pari a reti bianche contro il Monopoli ha contestato la squadra. Infatti il latina non vince da ben 7 giornate e l’ultimo successo è datato 18 ottobre, quando i nerazzurri si imposero 1-0 sul Picerno. Anche in quella circostanza si giocava al Francioni.

Daniele Di Donato è apparso abbastanza fiducioso in conferenza stampa e si è detto di esserlo soprattutto perchè crede nella parola “lavoro”. Ma non solo, perchè lo stesso tecnico pontino ha anche parlato delle ultime partite, giudicate come buone a livello di prestazione. Di seguito alcuni passaggi della stessa conferenza di vigilia del mister neroazzurro: “Le ultime 3 prestazioni, sono state molto buone, ma non sono bastate a portare a casa la vittoria che ci serve. Mercoledi meritavamo di vincere per la qualità di gioco espressa. Ci serviva solo più qualità negli ultimi metri e ora è arrivato il momento di tornare alla vittoria”.

Parlando dell’aspetto tattico del Latina, Di Donato ha risposto ad una domanda sui giocatori di fascia: “Gli esterni fanno fatica” E poi sulla fiducia delle punte, dice: ” La psiche delle punte si riferisce al fatot che loro vivono per il gol e quando questo non avviene subentra ansia nei giocatori. Devono stare sereni e fare quello che devono fare. L’inerzia cambia quando meno te lo aspetti. Devono continuare a credere in quello che si fa e le reti arriveranno”.

Infine un riferimento al  fatto se ci sia ancora la fiducia della società nei suoi confronti o si senta in discussione: “I tecnici sono sempre in discussione, purtroppo noi veniamo giudicati in base ai risultati e non alle prestazioni. Ffa parte del gioco, Sono navigato e forte per supportare quello che succede, credo nel lavoro e soprattutto in questa parola. Lo facevo da giocatore e lo faccio ora da allenatore. Mi faccio delle domande e sono molto meticoloso nel giudicarmi. Quando le risorse vengono meno, fa parte del gioco essere messi in discussione. La società è sempre vicina, io non ho avvertito niente”.