Più controlli sugli appalti, gli affidamenti seguano l’iter trasparente ed imparziale” a dirlo è Francesca Capponi candidata del PD di Latina. “IL 5 luglio 2022 l’Associazione Caponnetto, presso la sede Consiglio Regionale del Lazio, nella sala Etruschi, durante l’audizione avente per oggetto ‘i gravi episodi di criminalità organizzata’ dei Comuni del Lazio, segnalava preoccupazioni per le recenti modifiche del Codice degli Appalti (interdittiva antimafia) e il rischio di aggiramento fraudolento e di concreta elusione della Normativa antimafia.
Oggi Vorrei porre anche l’attenzione sull’oggettivo abbassamento dei livelli di concorrenza, trasparenza, controllo, programmazione, pubblicità ed efficienza con gli affidamenti diretti. Echeggiano ancora le parole del presidente dell’Anac: ‘Sotto i 150 mila euro va benissimo il cugino o anche chi mi ha votato’!  L’Anac sembra preoccuparsi sui potenziali conflitti d’interesse, ad esempio con la reintroduzione del ‘General Contractor’, che realizza non solo l’opera ma l’intero coordinamento. Il Funzionario che interviene nella gestione dell’appalto potrebbe avere un interesse personale. Partendo dal presupposto che negli Enti locali si applica il principio di separazione delle competenze, amministrative e politiche, e che per legge gli Appalti non possono essere affidati dai Sindaci, la preoccupazione che sorge è: se i Sindaci si ingerissero direttamente nella gestione degli Appalti, darebbero corso a provvedimenti illegittimi per incompetenza, e a rischi di illeciti penali piuttosto rilevanti. La relazione tra organi di governo e apparato amministrativo funzionano se entrambe le parti svolgono i compiti nel rispetto dei ruoli. Occorrono secondo me Organi di controllo efficaci per poter garantire il rispetto della legalità. Anche la figura del Rup nel Nuovo Codice degli Appalti rappresenta un altro problema. Di fatto da Responsabile unico del procedimento, diviene anche Responsabile unico del Progetto. Decide sui sistemi di affidamento dei lavori, servizi, forniture, tipologia di Contratto, criterio di aggiudicazione. E’ facile andare a rischi di un rapporto politica- gestione non sano. Peraltro, nelle amministrazioni locali sono diffusissime prassi, invero illegittime, di coinvolgimento di Sindaco, Giunta, Assessori nell’assegnazione degli incarichi al Rup, nonostante si tratti , invece, di una competenza gestionale. Una compagine politica disattenta o debole, potrebbe essere influenzata da organizzazioni criminali oppure potrebbe prendere decisioni non conformi all’interesse pubblico. Il risultato di Appalto non è l’affidamento ma la sua esecuzione a regola d’arte. Un Codice non può partire dal presupposto che ogni affidamento sia a rischio ma neppure con soli principi di ‘fiducia’.
Ritengo che l’affidamento diretto debba essere motivato, spiegando perché si è decisi di avvalersi per la prestazione di quella società, e che debba esserci anche una Commissione esterna sorteggiata con rotazione semestrale per verificare che non ci siano troppe varianti e simulazioni di Appalti sotto soglia. A nessuno interessa prevenire?”
Osserva la candidata del PD Francesca Capponi a Latina.