Due pile di libri e un cartellone con scritto “Non me lo posso permettere”: questa la formula scelta dalla Rete degli Studenti Medi di Latina per la protesta il primo giorno di scuola la mattina del 13 settembre.
“Il prezzo dell’istruzione è diventato insostenibile. – dichiarano gli studenti – Le famiglie non possono permettersi libri, trasporti e materiali didattici”.
La rivendicazione è indirizzata anche e soprattutto verso le case editrici, colpevoli di “lucrare sul costo dei libri che ricade sulle famiglie”.
La richiesta di interventi in merito, già lanciata nella giornata di ieri 12 settembre al Ministero dell’Istruzione e del Merito, riporta nel dibattito pubblico un tema che colpisce sempre più famiglie: il carovita.
“Una scuola del merito pensata per i più abbienti – dichiarano gli studenti al sit-in davanti ai cancelli del Liceo Grassi del capoluogo pontino – Ci aspettiamo che la scuola pubblica sia veramente tale e i prezzi dei mezzi d’istruzione e dei trasporti non lo permettono.
Gli studenti, seduti su pile di libri di testo, sottolineano anche i cambi di edizione sempre più frequenti, in favore di testi “aggiornati solo spostando qualche paragrafo e non modificando la sostanza, che permette alle case editrici di ottenere ingenti guadagni sulle spalle di studenti e studentesse”. La protesta pacifica si è chiusa dopo il suono della prima campanella. “Questa azione è l’inizio di un autunno di mobilitazione – segnalano gli studenti – ci aspettiamo interventi da parte del governo e che i temi del carovita e del caro scuola siano attenzionati dalla politica”.
“Porteremo le nostre rivendicazioni in piazza” affermano gli studenti in chiusura dell’azione, sottolineando la tutela del diritto allo studio sancito dalla Costituzione, usata come simbolo della protesta anche nella giornata di ieri a Viale Trastevere.

Valerio Cardarelli