E’ Carlo Calenda, segretario di Azione, a presentare i candidati in corsa per le elezioni Europee del 8 e il 9 giugno 2024. “La lista migliore in termini di qualità dei candidati” dice il segretario presentando Alessio D’Amato in corsa nell’Italia Centrale e affidandogli un settore di specializzazione, quello della sanità. Campo che, D’Amato, ha seguito molto da vicino, non solo nella sua esperienza professionale, ma anche nel ruolo di Assessore alla Salute nella giunta della Regione Lazio dal 2018 al 2023.
Attualmente Alessio D’Amato è consigliere regionale del Lazio nel gruppo Azione e Canale 81 Lazio lo ha intervistato.
Già assessore alla sanità del Lazio, oggi è componente della IV commissione Bilancio, programmazione economico-finanziaria e componente della VII commissione Sanità della Regione Lazio. Allora dopo un anno di lavoro Francesco Rocca ha detto: “Abbiamo studiato le liste di ogni azienda ospedaliera e sanitaria per capire come intervenire e distribuire risorse per colmare questo gap ed entro l’anno si vedranno i primi benefici del lavoro che stiamo facendo sulle liste d’attesa”. Lei crede nelle prospettive della maggioranza?
“Intanto bisogna dire che il tema della sanità è fondamentale e il gruppo di Azione si è subito mosso fin dalla sua fondazione per tutelare la sanità pubblica – dice D’amato – Calenda stesso punta molto sulla visione di una sanità pubblica forte. Purtroppo oggi ci troviamo in una situazione molto difficile sia a livelli italiano che a livello regionale. Noi abbiamo circa 2,5 milioni di cittadini che non si curano, abbiamo un aumento della spesa nella sanità privata che ha raggiunto i 40 miliardi di euro, una costante decrescita degli investimenti sanitari, è in corso un blocco delle assunzioni e stipendi e salari bassi. Insomma questi sono solo alcuni dei problemi che la sanità sta vivendo e all’interno di questo quadro il giudizio che posso dare sul primo anno della giunta Rocca non è positivo.
Quasi tutte le Asl del Lazio sono Commissariate senza alcun motivo e questo è un elemento che genera grande incertezza tra gli utenti. Rocca non ha inciso minimamente sui temi che sono stati oggetto di campagna elettorale come le liste d’attesa e i pronto soccorso. Su questi punti occorre mettere in pratica ciò che il governo Rocca ha ereditato, quindi un piano di investimenti importanti di 2 miliardi di euro complessivi di cui solo 800 milioni sono relativi alla misura 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ovvero il rafforzamento della prossimità sul territorio dei servizi sanitari. La scommessa importante su cui vogliamo investire è una sanità che sia vicina ai cittadini. Solo così si può pensare di gestire adeguatamente i pronto soccorso e le liste d’attesa.
Perché ha scelto di candidarsi alle Europee?
“Per portare la mia competenza e il mio contributo nei settori che conosco meglio, quelli del welfare e della sanità -risponde – sono convinto che siamo davanti ad un bivio: o riusciamo, nel breve tempo, a mettere in atto un bazooka economico nel settore della sanità oppure questo bene prezioso, che è regolamentato dall’articolo 32 della Costituzione Italiana, possa andare a diluirsi fino a scomparire. Per difendere la sanità, l’Italia ha bisogno di un sostegno dall’Europa, da qui la mia scelta. L’Unione Europea oggi ha tanti difetti, ma rappresenta un’ancora di salvezza che hanno i 27 stati membri di fronte agli inquietanti scenari internazionali. Per questo bisogna coltivare l’aspetto di un’Europa federale senza mai dimenticare che l’idea di Europa nasce qui, proprio nel Lazio, sull’isola di Ventotene”.
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