Ardea dedica una serata a Franco Califano. Tra ospiti d’eccezione, fan emozionati e tanti, tanti ricordi, Antonello Mazzeo racconta una serata speciale. Poeta e cantautore. Persona che rimane un po’ misteriosa dietro ai suoi iconici occhiali da sole, indossati anche nella sua movida notturna, ma allo stesso tempo rassicurante e coinvolgente nel suo sorriso. Bello, alto e moro. Artista sensibile e delicato, ma anche passionale e travolgente. Artista che con le parole e la musica ha raccontato tutte le facce dell’amore, senza mai cadere nel banale errore ti appiattire questa parola in una mera definizione. “Ma l’amore che cos’è?” si chiedeva in uno dei suoi ultimi brani, registrati poco prima di morire nel 2013, poi ripresi e prodotti non ancora ultimati, ancora grezzi, ma in grado racchiudono tutto l’estro e la potenza artistica di un autore che ha fatto la musica italiana degli ultimi 50 anni. Se non lo aveste ancora capito. Parliamo di Franco Califano.
Come ogni anno ad Ardea, che ospita i resti mortali del Califfo, la storica band con cui ha composto immortali successi, gli amici e centinaia di fan animano un live che ha il sapore di tutte le emozioni tra cui spicca una piccola nota di malinconia nel ricordo del poeta romano. Venerdì scorso, al concerto questa volta, a causa del maltempo, nella sala consiliare del Comune di Ardea, un nuovo successo. “Venerdì è andata bene al di sopra delle aspettative – racconta Antonello Mazzeo, già batterista con Franco, oggi presidente della Onlus Franco Califano e colui che si prende minuziosamente cura della Casa museo Franco Califano proprio ad Ardea – C’è stata un’ottima collaborazione tra l’Officina della Musica, il Comune di Ardea, la proloco città di Ardea e la Onlus Franco Califano. È stata una grande emozione per tutti, riascoltare i grani successi che hanno reso il Califfo immortale, in una location importante, la sala consiliare da cui è possibile ammirare piazza Franco Califano, inaugurata nel 2015 dimostrando l’immenso affetto del Comune ad un grande artista. Con noi c’era Maurizio Mattioli, un carissimo amico, sempre presente quando si tratta di Franco. Un artista stimato e amato che quando parla del Califfo si emoziona ancora. Mattioli si commuove nel ricordarlo e non trattiene le lacrime quando intona ‘io non piango’ – capolavoro intramontabile.
“Sul palco a cantare i grandi successi del Califfo – continua Antonello – c’era Alberto Laurenti. Lui è una grande firma del cantautorato italiano, poi, chi meglio di lui può raccontarci Franco. Alberto ha lavorato tanto insieme a Franco, mettendo in musica le sue poesie. Hanno lavorato a quattro mani tra arrangiamenti e accordi. Con Alberto il pubblico si emoziona a conoscere un Franco Califano inedito attraverso i suoi racconti” completamente diverso da come lo fanno apparire alcune interviste, soprattutto da alcune imitazioni che lo appiattiscono ad un personaggio affaticato dall’età e una vita vissuta alla massima intensità.
A proposito di imitazioni un altro amico venerdì ha voluto essere presente ad Ardea “Gianfranco Butinar, imitatore, attore e comico raffinatissimo. Anche lui ha conosciuto molto bene il Califfo e ancora oggi ama raccontarlo trasmettendo la sua grande saggezza”. Non si può parlare di Franco Califano senza accostarvi una donna. Allusioni romantiche a parte, Franco Califano ha prestato la sua penna e le sue poesie a tantissimi cantanti italiani. Tra i testi più emozionanti, ricordiamo quelli interpretati da voci femminili eccellenti della musica, da Mina a Ornella Vannoni. “A interpretare le voci femminili, venerdì, abbiamo avuto il piacere di ospitare Nadia Natali. Una grande interprete delle poesie di Califano e soprattutto una voce magnifica, forte e dolce allo stesso tempo”.
“Negli ultimi anni – racconta Antonello – Franco Califano è stato molto rivalutato e le sue canzoni stanno attraversando le generazioni raggiungendo anche i più giovani. Negli ultimi anni si sta scoprendo un Califfo poco raccontato quando era in vita, ma adesso apprezzato e stimato dalla critica musicale.
Da piazza Califano ad Ardea, a piazza Califano a Roma. Libri, documentari e adesso anche una Fiction Rai. Stiamo riscoprendo un autore importante. La Fiction Rai è sicuramente una notizia gioiosa e tutti si stanno mettendo a disposizione con grande entusiasmo. Abbiamo avuto il piacere di incontrare Leo Gassman che interpreterà un giovane Franco Califano, dalle difficoltà al debutto come paroliere fino al processo Tortora.
Leo Gassman, nonostante la giovane età, è dotato di una grande professionalità. Con entusiasmo tutto l’entourage da mesi sta lavorando a stretto contatto con la Onlus e la Casa Museo per conoscere Franco e chiedere consigli per raccontarlo al meglio. Leo è proprio un gravo ragazzo, ha un bel sorriso e ha molti tratti di somiglianza al Califfo. Venerdì si è presentato con il regista della fiction Alessandro Angelini, una persona che si è subito rivelata gradevolissima. Non nascondo che io e Leo Gassman ci sentiamo spesso per telefono. Mi chiede foto, documenti e articoli di giornale per immergersi nella vita del Califfo. Io mi sono raccomandato con lui di una cosa fondamentale: non imitarlo. Franco Califano non deve essere imitato, rischiando di cadere in una caricatura di un personaggio che è stato ben altro di quello che si vuole calcare. Dopo 10 anni dalla sua scomparsa, il Califfo sta avendo i giusti apprezzamenti, riconoscimenti e critiche che non ha avuto in vita. Tanti giovani tornano ad apprezzare Franco, che racconta l’animo umano in tutte le sue sfumature. Non è un mistero perché sia amato per la sua arte” conclude Antonello Mazzeo.